L’abbraccio degli stellati nel regno di Emanuele Scarello: «È l’All star game della cucina»

Godia 26 ottobre 2019 Chef agli amici Ein Prosit ©Foto Petrussi
Godia 26 ottobre 2019 Chef agli amici Ein Prosit ©Foto Petrussi

Il significato della “50 Best Italia”, la super cena preparata da 8 chef stellati “Agli Amici” di Godia, è racchiuso nell’abbraccio che il padrone di casa, Emanuele Scarello, ha dato a uno dei suoi colleghi, Niko Romito, sulla porta del suo ristorante.

«Mi ricordo ancora gli gnocchi preparati da tua mamma l’ultima volta che sono stato in Friuli», ha confidato subito Romito a Scarello, tra pacche sulle spalle e sorrisi. Amicizia, voglia di condividere un’esperienza unica, grande professionalità, affiatamento, energia positiva: tutto questo si percepiva ieri sera nel locale di Godia, dove hanno lavorato, spalla a spalla, 19 stelle Michelin.

L'abbraccio degli stellati nel regno di Emanuele Scarello

Un evento nell’evento, diventato realtà grazie a Scarello e a Ein Prosit, che ha dato la possibilità a una quarantina di giornalisti internazionali di conoscere i sapori del Belpaese. Piatti ricercati e in parte inediti, preparati da Massimiliano Alajmo de Le Calandre di Rubano, Riccardo Camaini del Lido84 di Gardone Riviera, Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba, Luca Fantin del ristorante Luca Fantin-Bulgari di Tokyo, Norbert Niederkofler del St Hubertus di San Cassiano, Niko Romito del Reale di Castel di Sangro, Mauro Uliassi dell’Uliassi di Senigallia.

«Una serata unica – ha confidato Scarello – è come avere i migliori piloti, tutti insieme in un box di Formula Uno, una sorta di All Star Game del basket. Questa è l’Italia del food che vogliamo raccontare al mondo. Viviamo in un Paese meraviglioso e la nostra produzione agroalimentare ci rappresenta al meglio nella sua diversità e complessità: è ciò che abbiamo trasmesso con questa cena ai nostri ospiti internazionali».

Ovviamente, insieme all’Italia, i commensali si sono portati via anche i sapori del Friuli: «Una fettina di San Daniele, una chips di patata di Godia e il gran finale: il piatto My Friuli – ha spiegato Scarello – realizzato con farina del mulino di Godia, formaggio di malga e molto altro: un vero e proprio condensato di Friuli». Basta entrare in cucina per accorgersi che lo spirito è di festa.

Uliassi ha portato uno snack di pancotto con ricci di mare e spuma di mandorle, insieme a un ossobuco alla marinara. «Lavorare insieme a persone come Emanuele, Massimiliano e Riccardo è sempre speciale – ha detto –. Cucinare è gioia, farlo insieme ad altri grandi chef lo è all’ennesima potenza». Agli Amici di Godia tutti sono indaffarati quando ormai resta meno di un’ora all’inizio della cena.

Eppure il sorriso, sul volto dei protagonisti, non manca, nemmeno di fronte a piccoli imprevisti del mestiere. «Il nostro obiettivo – ha affermato Alajmo – è comunicare un messaggio di italianità ai nostri ospiti internazionali. Un messaggio di diversità, di bellezza, di sfumature, ma caratterizzato da un timbro comune, che è lo stile italiano. Il tutto arricchito da una tonalità friulana, grazie a Emanuele Scarello».

E dopo il My Friuli dello chef friulano, in tavola ecco il “panettone”, preparato con un ingrediente per ogni cuoco stellato ospite del ristorante friulano. «Essere qui è divertente perché non è usuale lavorare insieme a così tanti amici nello stesso momento – ha ammesso Romito –. Ognuno porta un pezzo della sua terra e della sua esperienza, e questo credo sia un arricchimento non solo per noi, ma per la città e per l’intero Friuli Venezia Giulia. Sono eventi importanti che danno il senso di squadra e che contribuiscono a far conoscere il lavoro e le diversità degli chef sotto il grande cappello della qualità della materia prima.

Ho preparato un piatto vegetale al 100% – ha chiuso Romito – un cavolfiore gratinato, piatto che mi rappresenta molto, apparentemente semplice come tutta la mia cucina, ma che ha dentro un lavoro complesso di equilibri, strutture, dolcezze e acidità». L’Italia della buona cucina ieri si è data appuntamento Agli Amici di Godia, regalando agli ospiti di Ein Prosit un’esperienza indimenticabile per il palato, per gli occhi e per l’olfatto.




 

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