L’abbraccio del Friuli ai corazzieri

Conferita la cittadinanza onoraria del comune di Martignacco.
Torreano di Martignacco 03 ottobre 2014 corrazzieri Copyright Petrussi Foto Press Turco
Torreano di Martignacco 03 ottobre 2014 corrazzieri Copyright Petrussi Foto Press Turco

UDINE. «La permanenza dei corazzieri a Villa Italia dal 1 giugno 1917 all’ottobre 1917 è un fatto unico per il Reggimento. Il nostro è il secondo Comune per permanenza e consistenza dello stesso dopo la Capitale d’Italia».

La sfilata dei corazzieri per le vie del centro a Udine

Parole emozionate e orgogliose quelle del sindaco di Martignacco, Marco Zanor, che a villa Italia di Torreano ha conferito ai corazzieri la cittadinanza onoraria del suo Comune. Proprio qui, infatti, soggiornò re Vittorio Emanuele III, che per i servizi d’onore, di vigilanza e di sicurezza aveva al fianco lo “Squadrone Carabinieri Guardie del Re” (così si chiamavano i corazzieri): una forza iniziale di 5 ufficiali e 73 tra sottufficiali e guardie, con al seguito 69 cavalli.

Alla cerimonia di ieri c’erano tra gli altri il presidente del consiglio regionale Franco Iacop, il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il generale di corpo d’armata Antonio Ricciardi, comandante interregionale dei carabinieri di Vittorio Veneto, il generale Flavio Garello, comandante della Legione carabinieri Friuli Venezia Giulia, il prefetto di Udine Provvidenza Delfina Raimondo, alcuni rappresentanti della polizia, della guardia di finanza, dell’esercito, molti sindaci e carabinieri in uniforme, in borghese e in congedo di ogni grado.

Corazzieri, la cerimonia a Martignacco

Ma soprattutto c’erano loro, i corazzieri, con il comandante del reggimento, il colonnello Paolo Carra, che ha ricevuto la pergamena che testimonia la cittadinanza acquisita, e il generale Franco Bazan, presidente dell’associazione carabinieri sezione corazzieri.

«La pergamena roverà l’ospitalità dovuta - ha dichiarato il colonnello Carra - nella nostra galleria storica ed è dedicata ai corazzieri di ieri e di oggi e in particolare a tutti quelli provenienti da questa terra, onesta, silenziosa e operosa che ha sempre fornito uomini al nostro reggimento».

Tutta la cerimonia, cui ha assistito assieme a circa 200 persone la madrina dei corazzieri, donna Luisa Faruffini Di Sezzadio, è stata accompagnata dalla fanfara degli allievi marescialli e brigadieri di Firenze. La stessa che ieri sera ha tenuto un concerto a Udine sotto la Loggia del Lionello. La giornata di ieri, infatti, è stato il prologo del raduno nazionale che si svolgerà oggi per le vie del capoluogo.

«Dopo tanti anni ci siamo allontanati da Roma - ha spiegato il generale Bazan - e l’abbiamo fatto per render omaggio a questa terra in occasione del centenario della Grande Guerra e del bicentenario dell’Arma dei carabinieri».

Alle 10.30 la messa al Tempio Ossario e alle 11.30 ci sarà lo sfilamento con la fanfara fino a piazza Libertà. Alle 12 è previsto l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti, e quindi la consegna del sigillo della città di Udine al reggimento da parte del sindaco Furio Honsell.

Il riconoscimento anticipa i festeggiamenti del raduno di Assoarma, di cui fanno parte anche i corazzieri, in programma in città nel 2015. Il sigillo onora un’arma che si è distinta nel corso dei secoli e le cui le origini risalgono ai tempi della vittoriosa battaglia di San Quintino, il 10 agosto 1557, quando si costituì una “Guardia d’Onore del Principe”.

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