L’abbraccio della “Leccis” ai 4 feriti in Afghanistan

Sono tutti caporal maggiori, uno sposato e tre celibi. Rassicurate le famiglie Solidarietà dai colleghi dell’undicesimo reggimento e dal sindaco di Zoppola
Militari italiani in Afghanistan a bordo di blindati "Lince", in un'immagine d'archivio. Non sono in pericolo di vita i quattro militari italiani feriti a Herat. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa aggiungendo che i militari appartengono alla Task Force Center su base 11° reggimento Bersaglieri.. "Alle 12.19 (ora locale) quattro militari italiani, a bordo del loro veicolo (Vtlm 'Lince') - informa una nota - sono rimasti feriti a causa dell'esplosione di un ordigno al loro passaggio durante un'attività pianificata nel villaggio di Siah Vashian (Distretto di Herat)". ANSA
Militari italiani in Afghanistan a bordo di blindati "Lince", in un'immagine d'archivio. Non sono in pericolo di vita i quattro militari italiani feriti a Herat. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa aggiungendo che i militari appartengono alla Task Force Center su base 11° reggimento Bersaglieri.. "Alle 12.19 (ora locale) quattro militari italiani, a bordo del loro veicolo (Vtlm 'Lince') - informa una nota - sono rimasti feriti a causa dell'esplosione di un ordigno al loro passaggio durante un'attività pianificata nel villaggio di Siah Vashian (Distretto di Herat)". ANSA

ZOPPOLA

Ancora un attacco a militari italiani in Afghanistan, ancora colpiti ragazzi di stanza nelle caserme della Destra Tagliamento.

Si tratta di quattro caporal maggiori appartenenti all’11° reggimento bersaglieri di Orcenico Superiore, in Comune di Zoppola rimasti feriti, in modo non grave, alle 12.20 di ieri, ora locale, a causa di un’esplosione di uno Led, un ordigno rudimentale, avvenuta a cinque chilometri a sud dall’aeroporto di Herat.

L’’ordigno è deflagrato al passaggio del loro veicolo (un Vtlm “Lince”) durante un'attività pianificata nel villaggio di Siah Vashian (Distretto di Herat). I caporalmaggiori sono Salvatore Cipolla, Michele Mozzo, Antonio Carlucci e Alfonso Mauriello (quest’ultimo è l’unico dei quattro sposato).

Le ferite hanno interessato in particolare gli arti inferiori: per tutti le condizioni non sono preoccupanti. Uno solo ha dovuto essere operato all’ospedale di Herat per ridurre una frattura a un arto. Gli altri tre hanno potuto telefonare alle famiglie non appena rientrati al quartier generale rassicurandole del loro stato di salute.

La notizia è rapidamente rimbalzata anche a Pordenone, precisamente alla caserma Leccis, sede dell’11° Reggimento bersaglieri, attualmente guidata dal comandante di distaccamento, il tenente colonnello Giovanni Antonaglia, in quanto il comandante del reggimento, Salvatore Daniele Patanè, è anch’egli in missione in Afghanistan. «Il reggimento, con il suo personale, è vicino alle famiglie dei bersaglieri feriti – ha dichiarato – ed è pronto a sostenerli dal punto di vista morale, affettivo e materiale, cercando di alleviare il disagio che stanno vivendo».

Addolorato della notizia il primo cittadino di Zoppola, Angelo Masotti Cristofoli. «Siamo vicini ai feriti e alle famiglie – ha sottolineato – vittime della contraddizione di una missione di pace in un quadro di guerra. Non sta a un sindaco giudicare la congruità fra mezzi e fini, ma se dubbi e perplessità emergono anche a livello di Governo…». I militari della Leccis sono 800, in pratica raddoppiano il numero di abitanti della frazione. Di questi, 300 sono attualmente impegnati in Afghanistan nella task force center di stanza a Shindand. Se in patria l’11° reggimento bersaglieri fa parte della Brigata Ariete, in Afghanistan è sotto il comando della Brigata Folgore di Livorno. A completare il quadro delle presenze militari della Destra Tagliamento in Afghanistan ci sono i circa 200 militari del 232° Reggimento artiglieria di Maniago, di cui fa parte il Battaglione logistico.

Laura Venerus

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