Lacrime e silenzio, Sello sotto choc per la morte di Alice. La dirigente: non si può morire così

Qualcuno resta in silenzio, altri non riescono a trattenere le lacrime. Sono disorientati, turbati, sconvolti. Alice Bros, fino a mercoledì mattina, era a lezione, seduta tra di loro. Ma mercoledì è stata trovata morta nel bagno della stazione di Udine e ieri il suo banco è rimasto vuoto. I ragazzi della seconda I, così come tutti gli studenti del liceo artistico Sello, si trovano di fronte a qualcosa che, a quell’età, è lontanissimo: la tragedia. Improvvisamente, un’amica, se n’è andata. La dirigente scolastica, Rossella Rizzatto, è passata nella sede di via Gorizia a salutare i compagni di classe della ragazza, ieri mattina. Un abbraccio silenzioso per provare a placare il dolore. «Avevano bisogno di essere ascoltati – spiega -. Erano sotto choc. Ci vorrà del tempo per elaborare quanto è accaduto ».
Anche la professoressa è scossa. Il suo primo pensiero, dopo aver letto la notizia della morte dell’alunna, è stato uno solo: «Non si può morire a 16 anni in un bagno della stazione, nessuno dovrebbe provare tutto questo. Alice era una ragazza che aveva qualche fragilità, ma aveva cominciato bene l’anno, si stava impegnando».
I ragazzi che vivono situazioni difficili esistono e la scuola fa l’impossibile per supportarli in un percorso di “rinascita”: a volte, però, è difficile risolvere il problema. «Se la maggior parte delle volte la nostra azione risulta efficace, talvolta, purtroppo, non si riesce ad aiutare questi giovani – ammette Rizzatto, dopo aver sottolineato come la scuola attui da sempre una politica di tolleranza zero nei confronti delle droghe -. Ho convocato per lunedì pomeriggio un incontro con lo staff della scuola, i professori e le famiglie: dopo questa drammatica vicenda ci ritroveremo per discutere su come si può intervenire e migliorare». Il tema su cui lavorare è quello del coinvolgimento delle famiglie degli studenti, «che in questi anni si sono allontanate, in generale, dalla scuola». Una distanza da cancellare: perché «è più che mai necessario allearsi e aiutarsi reciprocamente».
La morte di Alice ha spezzato il cuore di tutti. Soprattutto di chi ha imparato a conoscerla. «Ha sempre palesato la sua voglia di cercare, di scoprire chi di fatto voleva diventare da grande – racconta Massimo Marangone, da due anni insegnante di religione della sedicenne -. Anche il fatto di cambiare, di mettersi il piercing: era una ragazza che aveva voglia di dire, non si è mai trattenuta dal parlare in classe o dal chiedere il diritto di parola. Era la sua caratteristica principale, il suo punto di forza. Per lei l’ascolto era fondamentale».
La timidezza non le apparteneva. Era decisa, ma sapeva lasciare lo spazio agli altri. «Una giovane curiosa, alla continua ricerca di sé e sempre disponibile ad aiutare chi ne aveva bisogno - continua il professore, che ha incontrato Alice proprio mercoledì, alla fine delle lezioni -. La scuola? La viveva come tutti gli studenti: in parte la subiva, in parte no. Faceva quello che doveva fare». Ma c’è un’altra certezza: Alice aveva voglia di costruire il suo futuro e «sognava qualcosa che la rendesse indipendente».
Impossibile restare indifferenti a questa disgrazia. Così l’Istituto di piazza Primo Maggio ha affrontato la drammatica vicenda anche sui social network, attraverso le storie su Instagram. Il canale dei ragazzi, il canale che la stessa Alice usava. Ad esporsi sono i rappresentanti d’Istituto. «Noi siamo vicini alla famiglia e agli amici. Un abbraccio forte a lei, che rimarrà sempre presente nella memoria del nostro liceo» è il primo messaggio.
Poi lanciano un vero e proprio appello agli studenti: parole che vogliono unire, rassicurare e magari provare a spazzare via, dalla testa dei ragazzi, un po’ di paure. «Ragazzi, è triste purtroppo prendere provvedimenti e iniziative dopo che i fatti accadono, ma vi chiediamo di parlare. Con noi rappresentanti; con in professori che non sono lì per insegnarvi una qualsiasi materia e poi sparire. Ci sono e ci saranno sempre per voi in caso abbiate bisogno di aiuto. Parlate con gli amici, abbiate il coraggio di affrontare i problemi con qualcuno perché da soli è spesso una battaglia troppo dura da vincere. Il Sello c’è e ci sarà sempre per tutti».
L’ultima “storia” di Instagram serve a ricordare a tutti gli studenti l’appuntamento di lunedì, alle 17, quello annunciato dalla dirigente. «L’incontro è aperto a tutti i genitori, che con spirito costruttivo potranno confrontarsi su quello che è il loro ruolo nella vita dei figli».
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