L’addio a Mirco Sacher FOTO - VIDEO
UDINE. «Non è tempo di domande, di sospetti e insinuazioni – ha detto il parroco di Cussignacco -, ma è tempo di rispetto per la memoria e il dolore dei familiari, amareggiati e affranti». L’appello di don Pier Paolo Costaperaria, parroco di Cussignacco, echeggia nel giorno dei funerali di Mirco Sacher, interpretando i sentimenti di una famiglia ferita dalla perdita del congiunto, e ancor più dalla ridda di ipotesi che in una dozzina di giorni hanno offuscato l’intera esistenza dell’ex ferroviere.
Oggi, durante la cerimonia funebre, è stata letta una lettera che monsignor Bruno Andrea Mazzocato ha voluto far pervenire, un messaggio di speranza e di umanità con il quale l’arcivescovo intende esprimere la vicinanza spirituale a una comunità ancora sconvolta.
Il feretro è partito dal cimitero di San Vito per arrivare alla chiesa di San Martino dove don Costaperaria ha celebrato il rito funebre.
Per espressa volontà della famiglia, i funerali sono stati aperti a tutta la comunità, ma la sorella di Mirco Sacher, Vittorina, ha chiesto che macchine fotografiche e telecamere vengano lasciate fuori dalla chiesa affinchè, dopo tanto clamore, parenti e amici possano dire addio a Mirco al riparo dai flash.
«Non conoscevo personalmente Mirco Sacher che, pur avendo le proprie radici a Cussignacco, non viveva qui – ha spiegato il parroco –. In ossequio alle sue origini i parenti hanno deciso di celebrare i funerali nella nostra chiesa».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto