L’addio dei giovani: «Mandi don Vigutto, uno di noi»
RIVIGNANO. «Non ci sono parole, non riusciamo ancora a elaborare la perdita»: pur annunciata da tempo, la scomparsa di don Simone a 35 anni ammutolisce i giovani e genera domande senza risposta.
«Chiedono se Dio è davvero buono quando permette queste cose - dice Claudia Miolo, coordinatrice del gruppo parrocchiale rivignanese AnimaSogni - . Prima che arrivasse don Simone, non avevamo presenza diretta di un sacerdote nei nostri incontri. Ma ha voluto partecipare e lo ha fatto finché ha potuto. All’inizio si è presentato con un tono da professore e i ragazzi hanno storto il naso, perché non si sentivano liberi. Però, a poco a poco, è diventato uno di noi, al punto che l’anno scorso alla gita dell’oratorio era lui che “aizzava” a combinare marachelle».
Il giovane sacerdote era riuscito a conquistare la fiducia, «tanto che agli incontri di formazione – aggiunge Claudia - non avevano timore a fargli domande anche personali, del tipo cosa succede quando un prete si innamora, e lui non si sottraeva, con risposte sempre convincenti e dirette».
Il gruppo è formato da volontari, che nei pomeriggi d’estate animano l’oratorio per i bambini. Dopo l’ultima assenza per la chemioterapia, don Simone è stato accolto da un maxicartellone dove gli scrivevano il loro affetto. E ora: «Siamo rimasti male - dice uno di loro, Gabriele Giau - perché era giovane. A lui eravamo legati».
«Sempre disponibile – così l’assessore rivignanese Massimo Tonizzo -, aveva per tutti una parola. Ma in particolare per i giovani, vista la vicinanza di età». Alle amicizie nei paesi don Vigutto ne aggiungeva quasi 200 nella pagina Facebook, dove in queste ore si postano espressioni di tristezza e sconcerto, ma anche di speranza: «Tra le lacrime ti lasciamo andare - scrive Alba De Michele - la tua benedizione scenda su di noi e la tua preghiera si unisca alle nostre per i tuoi cari».
Alessandro Comuzzi: «Vola alto nel Cielo, dove Gesù che tanto ami ti accoglierà. Mandi don». Mentre Michela Masarotti torna con la mente a giornate serene passate insieme: «Un ricordo vivo delle nostre cantate in montagna. La strada del sentiero era dura, ma, cantando, la salita era più piacevole. Grazie don Simone, conoscerti è stato un privilegio. Da lassù veglia su di noi». Per il compleanno aveva ricevuto sul social network 74 messaggi di auguri. (p.b.)
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