Ladri in cimitero: rubati rame, vasi e ornamenti

GRADISCA. Torna a colpire la banda dei cimiteri. L'ennesimo raid stavolta è avvenuto al camposanto gradiscano di via dei Campi, dove i soliti ignoti hanno asportato materiale in rame, fra cui vasi e alcuni preziosi elementi decorativi, da almeno quattro tombe. L'episodio si è verificato nei giorni scorsi, anche se è emerso solamente nelle ultime ore.
Un fatto che si commenta da solo, ovviamente non soltanto per il valore economico del materiale trafugato – si parla comunque di alcune migliaia di euro - quanto per quello affettivo. E una volta di più la cittadinanza chiede sia intensificato sul territorio cittadino il sistema di videosorveglianza.
Le sei telecamere collocate in centro e nei punti focali d'ingresso e uscita dalla Fortezza evidentemente non bastano più. In tanti, contattando la nostra redazione, chiedono che siano considerati altri punti sensibili e isolati come gli impianti sportivi - stadio Colaussi, PalaZimolo e PalaMacoratti sono stati tutti violati a più riprese da ladri e vandali, senza contare il clamoroso incendio che ha distrutto la sede del Tennis club - e anche, per l'appunto, al cimitero comunale di via dei Campi.
A dire il vero la nuova giunta Tomasinsig non è affatto insensibile al problema: tant'è vero che ha stanziato 25mila euro per la riparazione di alcune telecamere e l'acquisto di nuove.
Non è certo la prima volta che si verificano episodi del genere nei camposanti dell'Isontino. Quella dei furti da cimitero è una casistica tanto squallida quanto diffusa. Un tempo erano i vasi di fiori e qualche decorazione delle lapidi a sparire nottetempo.
Ma negli ultimi mesi i raid notturni nei cimiteri si stanno facendo sempre più frequenti e sono mirati. Furti messi a segno sembrano riconducibili a un lucroso quando discutibile business legato alle materie prime. Talvolta non sono state risparmiate nemmeno le tombe dei bambini, dai quali sono sparite medagliette, elementi ornamentali ceramiche e perfino peluche.
Si asportano lampade, crocifissi, ornamenti, persino le lettere che compongono il nome del caro estinto. Il tutto, evidentemente, per fondere l’oro, il rame e il bronzo e rivenderlo.
Di solito si tratta di ladri che giungono dall’Est dove il mercato nero del rame e di altri metalli è molto fiorente. Un anno fa, sempre a Gradisca, vennero asportate da alcune tombe delle lampade ottocentesche di sicuro valore e una statua votiva in bronzo.
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