L’agente udinese: Little Tony adorava cantare in Friuli

UDINE S'è fermato il cuore matto di Little Tony! Un cuore che ha palpitato anche in tanti indimenticabili concerti in Friuli, durante una lunga e luminosa carriera.
Il cantante sanmarinese (d’adozione) si è spento a 72 anni, stroncato da un tumore. E’ morto a Roma, a Villa Margherita, dove Antonio Ciacci (vero nome dell'artista) era ricoverato da tre mesi. I funerali si svolgeranno domani, al “Divino Amore”. Little Tony era molto amato in Friuli, dove si esibiva sempre volentieri. Il suo agente teatrale di fiducia, Filippo Casale, titolare della Teamus di via Sottomonte a Udine, ci confida: «La nostra amicizia e la collaborazione professionale durava da almeno vent'anni. L'ho portato in molte piazze della regione e lui era sempre felice di cantare per i friulani, dei quali sentiva il calore e l'affetto e li ricambiava. Aveva grandissima professionalità. Ricordo un suo grande concerto a Rauscedo, negli anni '90, poi a Pordenone e una bella serata a Gorizia, in piazza della Vittoria. Tony amava anche i club: gli piaceva tanto cantare alla Grotta di Artegna e Allo Sbarco dei Pirati di Lignano Sabbiadoro».
E sul piano personale? «Era molto generoso - ricorda ancora Filippo Casale – e al ristorante insisteva sempre per pagare lui». Collaborazioni discografiche tra la Teamus e i Ciacci? «Purtroppo no – svela sempre Casale, che ha scritto due canzoni per Nilla Pizzi: “Restiamo buoni amici” e “Quando un amore finisce” - perché ho sempre preferito scindere il ruolo professionale di agente da quello di autore».
Dopo avere esordito, giovanissimo, nei ristoranti dei Castelli Romani, poi nei locali da ballo, le balere e i teatri di avanspettacolo, per Tony il salto di qualità venne nel '58, quando l'impresario inglese Jack Good lo convinse a partire per l'Inghilterra, coi fratelli musicisti.
Nacquero cosí “Little Tony and his Brothers”. In Gran Bretagna scoprí il rock and roll, un amore che durerà per tutta la vita. Ma la prima vera occasione fu nel '61, col Festival di Sanremo, dove Little Tony cantò “Ventiquattromila baci” in coppia con Celentano,Classificandosi al secondo posto.
«Ci siamo trovati spesse volte sullo stesso palco - ora è Beppe Lentini a farci delle confidenze esclusive - e mi “prestava” sempre volentieri suo fratello Enrico (il migliore chitarrista rock che ci sia in Italia), sia dal vivo che nei miei dischi. Alla Grotta, nel marzo '96, c'erano Tony, i Camaleonti e c'ero anch'io. Ho molte fotografie mie, assieme a Little Tony e a Bobby Solo».
Il piú grande successo discografico di Little Tony rimane “Cuore matto”, dal Sanremo del '67. Del 2008 l'ultima apparizione al Festival, per i 50 anni di carriera, con un brano dal titolo simbolico: “Non finisce qui”.
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