L'Alto Adige dice addio ai suoi Mercatini di Natale: arriva lo stop ufficiale
BOLZANO. Stop definitivo anche ai cinque Mercatini di Natale dell’Alto Adige. La conferma è arrivata anche dalla Giunta provinciale, che di concerto con i sindaci coinvolti e le Aziende di Soggiorno hanno deciso di rinunciare, per quest’anno, alla manifestazione. Niente casette, dunque, a Bolzano, Bressanone, Merano, Brunico e Vipiteno: scelta inevitabile a seguito del nuovo Dpcm del governo, che di fatto vieta sagre, fiere ed eventi nei quali si possano creare assembramenti.
Già lunedì il sindaco del capoluogo altoatesino, Renzo Caramaschi, aveva spiegato che sarebbe stato difficile, alla luce delle nuove regole, pensare di organizzare il Mercatino. Ieri, infine, la decisione definitiva di palazzo Widmann, anticipata da una presa di posizione dell’Unione Commercio, espressasi «con chiarezza contro l'allestimento dei Mercatini di Natale di quest'anno».
A Bolzano, intanto, l’Azienda di Soggiorno dà appuntamento al 2021 ma annuncia che la città non rinuncerà del tutto al Natale: “In questi mesi ce l´abbiamo messa tutta, abbiamo studiato i possibili scenari, abbiamo creduto fortemente di poter, con tutte le dovute precauzioni, organizzare il Mercatino di Natale. Oggi, alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica, è stato deciso di disdire i 5 Mercatini Originali dell’Alto Adige. Una scelta difficile, ma dovuta. Dopo 29 anni quindi a Bolzano non ci sarà il Mercatino, ma siamo già a lavoro per far sì che la città possa vestirsi comunque della magia, dei profumi e del calore dell´Avvento”.
In Trentino, nel frattempo, dopo la rinuncia ufficiale del capoluogo ai Mercatini, è fissata per domani una riunione tra Comuni interessati e Provincia. È di queste ore la polemica tra l’assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni e il sindaco di Trento Franco Ianeselli: appresa la scelta del primo cittadino, l’esponente della Giunta provinciale a trazione leghista si è espresso in modo molto critico con un post su Facebook, parlando di “decisione inopportuna”.
“Uscire per primi, con un annuncio del genere, è anche un danno enorme di immagine ad un Trentino che nel corso di questa stagione estiva ha dimostrato al turista di essere sicuro e all'altezza di tutte le precauzioni necessarie per il covid-19”, afferma Failoni, puntando anche il dito contro la scelta di esprimersi prima del confronto di domani.
Il sindaco, però, tiene il punto e in una nota spiega: “Non è stata una decisione facile, ma è stata una decisione necessaria: nei giorni in cui stiamo chiedendo ai cittadini di adottare comportamenti responsabili, nei giorni delle ordinanze per disciplinare la cosiddetta “movida”, è impensabile dare il via libera a un evento che, nel giro di poco più di un mese, porta in città centinaia di migliaia di persone. È una questione di coerenza. Avremmo potuto lasciare la città nell’incertezza ancora per qualche settimana e aspettare gli eventi. Ma noi riteniamo che la politica debba per quanto possibile anticipare gli eventi sulla base delle informazioni a disposizione. Così non si alimentano illusioni e si ha il tempo di lavorare a un’alternativa”.
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