L’amaro bilancio delle casette di Natale: «È fallito il progetto»

La chiusura anticipata ha fatto fuggire gran parte del pubblico Pioggia di critiche sui social. La Pro: «Cambiare? Vedremo»



Volata finale a San Silvestro per le casette Pro in piazza del Popolo e con lo sciame di polemiche sul “Natale da favola 2018”. Saracinesche chiuse dopo gli auguri 2019 per otto fornelli e chef in libertà dopo un mese di crostini e vin brulé serviti all’aperto: ma il pollice verso di Claudio Modolo, segretario reggente Pd, cala prima di Capodanno.

«È fallito il progetto Pro dei dilettanti allo sbaraglio: con gente in fuga tutte le sere perché a Sacile non c’erano attrazioni né show – dice Modolo–. Il paese degli gnomi era al buio dopo le 17 in piazzetta Manin, le casette posizionate in modo errato in poco spazio e poi gli orari sballati hanno deciso il flop».

Il cambio di marcia sul Natale formato famiglia a Sacile è piaciuto invece ai gruppi “del silenzio”, in centro città. «Mai confusione e poca gente in giro – è il bilancio di alcuni residenti –: un Natale cristiano davvero ideale». Contente anche molte famiglie per il parco giochi in piazzetta Manin nel “Regno degli elfi”. Opinioni in circolo e battute al vetriolo sui social network dove la nostalgia è per il Natale con le casette all’Ortazza e la “movida” che attirava migliaia di ragazzi anche da Tolmezzo e Treviso. Festa finita e il bilancio sarà anche sui numeri degli incassi: il Comune ha investito 85 mila euro.

«Tutto da rifare per la pista di ghiaccio – è il duro giudizio dell’Ascom –. Costoso l’allestimento, pista di dimensioni ridotte e pochi pattinatori, anche perché il doppione delle piste nel vicino Veneto e Pordenone ha pesato sui risultati a Sacile».

Fumata nera sul Natale “diverso” a Sacile. «Dispiace non avere trovato spazio con la manifestazione “Fiori d’inverno” – dicono gli agricoltori di Agrizero –. Negli altri anni riempivamo la piazza con il radicchio rosa di Sacile».

Il consiglio che arriva dai social network alla Pro Sacile è univoco. «Scegliete buona musica, rimettete le casette dov’erano un anno fa, allungate gli orari notturni, riducete i prezzi. Lo spirito del Natale non è il maglioncino con l’alce ricamata, ma festa e leggerezza».

Il ritorno al passato? «È possibile migliorare – ammette Lorena Bin, presidente Pro –: la presenza degli ambulanti del mercato ha limitato la collocazione delle casette. Mai un ritorno al passato». —



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