L’amore di Athena e Jago, i due cani-infermieri per gli anziani di casa Serena a Pordenone
Il progetto di Pet Therapy in collaborazione con l’associazione Mirua: «Un’emozione vedere i nostri pazienti dare e ricevere tenerezza»

PORDENONE. Una carezza che vale cento cure. E l’amore di due amici a quattro zampe, il bovaro Athena e il labrador-pastore Jago, che scalda il cuore, soprattutto dei più fragili. È stato avviato nella struttura di Casa Serena dell’Asp Umberto I° di Pordenone, un progetto di Pet Therapy, con la collaborazione dell’associazione Mirua ( Associazione Multidisciplinare per l’Integrazione e la Relazione Uomo Animale) e all’interessamento della dottoressa Silvia Avella.
Grazie a questa iniziativa gli anziani di Casa Serena hanno potuto interagire con due amici a quattro zampe, sia nei soggiorni che direttamente nelle stanze di degenza, per le persone con maggiore compromissione sanitaria.
Athena, un bovaro del Bernese dolcissimo e la sua coadiutrice Marina, hanno svolto con un piccolo gruppo di anziani semplici attività di cura e di relazione col cane che hanno favorito l’espressione delle emozioni verbali e non verbali, la socializzazione e racconti di memoria autobiografica.
Jago, un mix labrador-pastore, condotto dalla sua educatrice Gloria, ha visitato una decina di ospiti direttamente nelle loro stanze, raccogliendo carezze, sorrisi, stimolando l’attenzione e il tono dell’umore. Il progetto ha una durata di 10 incontri, durante i mesi di aprile e maggio.
Il Presidente dell’Umberto I, Antonini Di Pietro: «Visto l’entusiasmo e gli esiti del primo incontro, vorremmo ripetere l’esperienza anche nei mesi autunnali, estendendola alla struttura di Piazza della Motta. È importante nel nostro approccio valorizzare le relazioni, le emozioni e i sentimenti di cura, anche quelli più semplici di un anziano verso un animale.
È stato emozionante osservare con quanta delicatezza i nostri anziani accarezzavano, spazzolavano e coccolavano gli animali, che hanno ricambiato la tenerezza a loro modo. Il lavoro di mediazione e di guida degli educatori dell’Associazione MIRUA è stato delicatissimo e straordinario».
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