Lapidi commemorative in centro: parte il restauro
Spilimbergo, il lavoro è sostenuto dal Gruppo dei giovani pittori e dal Comune Sta maturando un progetto di mappatura delle vie romane e consolari

SPILIMBERGO. Affidati alla ditta “Marmi e graniti Filipuzzi” di Tarcisio Filipuzzi, con sede a Gradisca di Spilimbergo, hanno preso il via i lavori di restauro di alcune delle lapidi commemorative situate nel centro storico di Spilimbergo. Una iniziativa promossa dal Gruppo giovani pittori spilimberghesi con il contributo dell’amministrazione comunale (a questo scopo sono stati stanziati dalla giunta 2 mila euro) finalizzata a ridare smalto e visibilità ad alcune delle targhe che, installate o scolpite su diversi palazzi di pregio lungo il centrale corso Roma, “raccontano” fatti e persone legate alla storia della città del mosaico.
Fatti e persone sconosciute, soprattutto ai più giovani: «Basti pensare che su palazzo Stella, edificato nel sedicesimo secolo e la cui realizzazione fu attribuita al Palladio – spiega Cesare Serafino, fondatore e presidente dal 1973 dei “Giovani pittori” – vi è una lapide che, appunto, ricorda la nascita e la morte in quel palazzo di Eusebio Stella, ritenuto il miglior poeta friulano del ’600 insieme ad Ermes di Colloredo. Poco più avanti, un’altra lapide ricorda come nello stesso palazzo, nell’autunno del 1797, vi soggiornò Napoleone Bonaparte, nei giorni in cui, a Villa Manin di Passariano, si firmava il trattato di Campoformido».
Ma non solo: «A pochi passi da palazzo Stella, in piazza Garibaldi, si trova una lapide che ricorda come, in quel luogo, vi fosse lo studio del pittore Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, mentre nelle vicinanze dell’attuale caserma che accoglie la brigata della Guardia di finanza, in corso Roma, due iscrizioni ricordano la presenza dell’abitazione di Giovanni Battista Cavedalis, assieme a Daniele Manin e all’ammiraglio Leone Graziani, uno dei triumviri della repubblica veneziana che partecipò alla difesa di Venezia contro gli austriaci», ricorda ancora Serafino.
Un impegno, quello del Gruppo, per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico locale che potrebbe estendersi presto dalla conservazione della targhe commemorative cittadine ad altri obiettivi: «Come già avvenuto in altre occasioni, abbiamo in cantiere una raccolta fondi che, coinvolgendo personalità di spicco del mondo dell’arte e della cultura, come Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, oppure gli artisti Getulio Alviani, Plinio Mesciulam, Tino Stefanoni, Giorgio Celiberti, Michelangelo Pistoletto, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, ci consentirebbe di restaurare quel che resta del muro di cinta medievale nei pressi della Torre orientale».
Spilimbergo e il suo territorio «sono uno scrigno di tesori. Gli agricoltori che hanno i loro appezzamenti fra Vacile, Barbeano, Tauriano, ci hanno segnalato la presenza, dopo avere effettuato delle arature, di diversi reperti che, ad una prima occhiata, risalirebbero all’epoca romana», conclude Serafino, invitando quanti ne avessero le competenze, a collaborare con il Gruppo nella mappatura dei ritrovamenti archeologici e, magari, nella redazione di una «mappa della varie vie romane e consolari che, sicuramente, attraversavano la nostra città e pedemontana».
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