L'appello dei piccoli pazienti del Cro: «Vaccini inutili? Di morbillo si muore»

AVIANO. «I vaccini non sono un partito, ma una faticosa e utile conquista della nostra società che una volta tanto non pensa solo al singolo, ma attraverso il singolo al bene della comunità». Sul dibattito sui vaccini prende posizione anche l’Area giovani del Cro di Aviano, la struttura dell’istituto della pedemontana pordenonese che si occupa di pazienti oncologici adolescenti e giovani, dai 14 ai 24 anni. Diretto da Maurizio Mascarin, dalla sua apertura nel 2007, ha accolto circa 600 nuovi pazienti oncologici, il 60 per cento dei quali extraregionale. L’Area Giovani è diventato un modello a livello nazionale.
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Nelle ultime settimane ha ripreso quota la polemica tra pro vax e no vax, sospinta dal governo nazionale, e dal ministro del M5s Giulia Grillo, che ha deciso di rivedere la legge Lorenzin e di eliminare l’obbligatorietà della profilassi, per passare a all’obbligo flessibile, cioè all’imposizione del vincolo nelle regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche. La proposta ha scatenato polemiche e divisioni. L’Area Giovani scende in campo e difende le vaccinazioni, con un post su Facebook.
Il personale dell’Area giovani sottolinea che «le vaccinazioni non le facciamo solo per noi stessi, ma soprattutto per proteggere le fasce più deboli della popolazione come i bambini, le donne che aspettano un bimbo e le migliaia di persone immunodepresse che ogni giorno incrociamo nella nostra vita, quasi senza accorgersene.
Con le vaccinazioni diamo un forte segnale d’essere una società coesa che pensa al futuro di chi rischia già di suo, partendo più sfortunato. In questi mesi abbiamo sentito le urla agguerrite di tanti esperti dell’ultima ora contro i vaccini. Non abbiamo invece sentito la voce di chi ha subito i gravi danni di una infezione dovuta alla mancata protezione immunitaria. A questi ultimi purtroppo – è l’amara conclusione dell’Area Giovani – non è lasciata nemmeno più la forza di parlare».
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