L’Arpa: troppo rumore alla Casini
TAVAGNACCO. La ditta Casini rottami di Feletto è troppo rumorosa. L’attività che svolge, la lavorazione di materiale ferroso, disturba i residenti delle vie limitrofe ai capannoni, producendo un frastuono che supera i limiti di legge. E’ quanto emerge da una relazione che l’Arpa Fvg ha consegnato a Procura di Udine e Comune di Tavagnacco con le risultanze di un accertamento effettuato o scorso maggio.
Residenti esasperati. Tutto nasce dalle lamentele di un gruppo di famiglie della zona, residenti tra le vie Cadore e Dolomiti, che in passato si erano costituite anche in comitato. A loro dire, l’attività della Casini provocherebbe rumori eccessivi e molesti. Una questione approdata anche in consiglio comunale, diventando oggetto di un’interrogazione e diverse discussioni, e che ha portato il Comune, nel novembre 2012, a richiedere un’indagine fonometrica all’Arpa. Verifica che è stata compiuta due mesi fa in una delle abitazioni di via Cadore, una delle zone maggiormente soggette al rumore prodotto dalla Casini, in particolar modo nel suo piazzale nord. Proprio qui l’azienda accoglie il rottame ferroso vagliandolo con l’uso di ragni meccanici o cingolati prima di trasportarlo alle fonderie. In quest’area operano cinque ragni mobili, quattro gommati e uno cingolato.
Le premesse dell’Arpa. Come si legge nella relazione dell’agenzia regionale, «la rumorosità prodotta durante le fasi di selezione e taglio del materiale ferroso è principalmente di tipo fluttuante-impattiva prodotta durante la selezione e il taglio, oltre che di tipo stazionario, legata al funzionamento dei motori diesel dei ragni, mantenuti costantemente accesi durante le fasi di movimentazione e cernita del materiale».
Le operazioni di verifica. Il tecnico dell’Arpa ha effettuato le rilevazioni nella mattinata del 15 maggio, misurato, da una delle abitazioni di via Cadore, la rumorosità prodotta dalle macchine operatrici nel piazze nord di Casini (il tecnico ha incontrato anche il titolare dell’azienda, Alessandro Casini), verificandone l’intensità sia a finestre chiuse che aperte.
Lo sforamento dei limiti. Poiché il Comune di Tavagnacco non si è ancora dotato del Piano di classificazione acustica, l’Arpa ha usato il cosiddetto Criterio differenziale per valutare la rumorosità presente in via Cadore, prevedendo un limite di 5 decibel (dba) di giorno e di tre decibel la notte. A finestre aperte, il rumore percepito è stato pari a 17 decibel, a finestre chiuse di 7 dba, con un superamento in entrambi i casi del limite consentito per legge. La causa, come indicato dall’Arpa, è da imputare alle operazioni di cernita, scarico, sollevamento, selezione e taglio del materiale metallico che avviene, in prevalenza, nel piazzale nord dell’azienda.
Le conclusioni dell’Arpa. «Si ritiene che la rumorosità prodotta dai ragni meccanici e gommati – continua la relazione – sia fonte di grave disagio e disturbo per le famiglie che risiedono lungo il lato nord della ditta Casini. Si ribadisce che la rumorosità prodotta è quella che ha avuto e ha luogo esclusivamente nel piazzale nord della ditta».
Alessandro Cesare
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto