L’arrivo di Facchin e altri professionisti Il Policlinico amplia l’offerta specialistica

Nuovo primario di ginecologia per sviluppare il punto nascite In vista le tecniche di procreazione medicalmente assistita



Chirurgia mininvasiva per le donne, ma anche tecniche di procreazione medicalmente assistita, nei progetti del Policlinico San Giorgio. Quello che per i pordenonesi è l’altro ospedale della città punta a migliorare ulteriormente la propria offerta con nuovi professionisti.

La struttura di via Gemelli negli ultimi anni è stata sottoposta a una vasta operazione di ristrutturazione: dagli interventi antisismici al rifacimento dei reparti, delle aree ambulatoriali, dell’ingresso e delle facciate.

Un intervento che ha riguardato anche la ginecologia e l’ostetricia che, dal 18 gennaio scorso, ha un nuovo direttore di dipartimento. È il ginecologo pordenonese Stefano Facchin, 54 anni, figlio di Mario, che era stato primario del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Pordenone, scomparso nel 2015.

Facchin ha lavorato al Santa Maria degli Angeli sino al 2012. «Dal 2012 al 2015 – racconta – sono stato direttore della struttura di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Portogruaro e poi sono rientrato in Friuli per dirigere il reparto degli ospedali di Palmanova e Latisana dove sono stato per 5 anni».

Adesso il ritorno a Pordenone con una serie di progetti. «Il primo è quello di ridare luce al punto nascita, che aveva oltre 700 nati all’anno – sottolinea –. In questo posso contare su un gruppo di professionisti a cui si sono aggiunte due dottoresse che hanno preso servizio con me. L’obiettivo è rilanciare il reparto che ha avuto un importante intervento di ristrutturazione». Nella squadra del reparto rientrerà anche un ginecologo che già prestava servizio nella struttura.

Nello specifico i programmi del nuovo direttore di dipartimento prevedono uno sviluppo della chirurgia mininvasiva endoscopica: «Nuove tecnologie 3D-4K – sottolinea – permetteranno di realizzare la maggior parte degli interventi in laparoscopia, con un enorme beneficio per le pazienti». Nuove tecnologie a servizio soprattutto delle donne affette da endometriosi o problemi di infertilità. «L’altro progetto – prosegue Facchin – è quello di costituire un centro multidisciplinare per le patologie del pavimento pelvico in condivisione con il reparto di urologia della casa di cura».

In futuro il Policlinico San Giorgio accarezza l’idea di proporre alle coppie pordenonesi, e non solo, anche interventi di procreazione mediamente assisti «che potrebbero cominciare – dice ancora Facchin – con le tecniche di primo livello».

Un rientro dopo 10 anni in provincia per Facchin che si dice «orgoglioso di essere ritornato nella mia città». Per il Policlinico San Giorgio significa superare le difficoltà che si erano registrate nei mesi scorsi con la necessità di chiudere l’attività del punto nascita ad agosto, e la conseguente diminuzione del numero dei parti, che lo scorso anno si è fermato a circa 500 mentre la media annuale si attestava sui 700.

Inoltre, la struttura privata pordenonese è anche scelta da molte coppie americane del 31° Fighter wing di Aviano.

Il 2020 è cominciato con un dato positivo: da inizio anno sono già oltre 60 i bambini che hanno visto la luce nel reparto di ostetricia del Policlinico. —



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