L’artigiano del legno che crea in miniatura case, chiese e mulini

VARMO. Era la chiesa del borgo in cui era nato, Madrisio. Quella della sua infanzia. Così ha deciso di riprodurla in miniatura. E ogni giorno, da Varmo, dove gestisce dal 1973 un bar in via Latisana, si è recato nella piccola frazione con quaderno e penna per disegnarla in ogni minimo dettaglio.
Chiamarlo hobby, forse, è riduttivo. Perché quella di Bruno Pestrin, 69 anni, è arte vera. Fatta con legno e terracotta. Fatta di studio e pazienza. Fatta di prove e tentativi per trovare la soluzione migliore. Una passione condivisa con la moglie Alberta e la figlia Lisa. Che l’hanno aiutato a realizzare la sua ultima opera, la chiesa di Santa Radegonda di Madrisio risalente a XV secolo.
Un migliaio di pezzi assemblati, mesi di lavoro e poi eccola. Un capolavoro in scala ridotta che ha ricevuto anche la benedizione del parroco don Franco Del Nin e che è stata mostrata in anteprima ai numerosi cittadini, autorità comprese, presenti al momento della simbolica inaugurazione.
Ultima, questa, di una serie di riproduzioni di edifici pubblici, di case del paese, di mulini. Alcuni frutto delle fantasia, altre fedeli copie “in piccolo”. «Sì, posso dire che è la mia passione da quando ero un bambino – afferma Bruno – quando con il compensato avevo riprodotto il castello di Varmo. Diventando grande, mi è rimasta e l’ho ampliata creando cose nuove da materiali usati. Prima di essere un barista, facevo l’imbianchino e il tappezziere a Torino, poi, dopo il militare, sono tornato in Friuli e nel 1973 è cominciata l’avventura con la nuova attività, il bar Pestrin appunto. Ma quella passione è rimasta ed è cresciuta con me».
Dentro e fuori al bar tutto racconta della sua passione. Le sedie, le panche realizzate con le casse di legno, gli arredi. Fatte con abilità e pazienza, curandone i minimi particolari. All’esterno del locale, dunque, si possono ammirare le varie riproduzioni, fino alla chiesa di Santa Radegonda.
«Quando è illuminata, alla sera, è ancora più bella» dice Bruno. «Mio papà – racconta Lisa – non l’ha riprodotta da una foto ma ogni giorno si è recato a Madrisio per disegnarla e aggiungere un particolare nuovo per una riproduzione il più fedele possibile all’originale. La realizzazione, soprattutto del tetto, non è stata affatto semplice e ha coinvolto tutti i clienti del bar che si erano ormai appassionati a quest’opera».
Loro, infatti, appena hanno visto il risultato finale, sono stati i primi a rimanerne incantati. Per quanto riguarda il tetto c’è stata anche la preziosa collaborazione di Maurizio Ferro, artigiano e paesano di Madrisio. Così alcune edifici storico-artistici del posto, vengono valorizzati e fatti conoscere.
E la prossima opera che cosa riprodurrà? «In effetti, devo ancora decidere» commenta Bruno continuando il suo lavoro al bar. Intanto è possibile ammirare casette, animali, mulini, edifici e poi i più diversi oggetti realizzati con vari materiali di recupero. Artigianato di quelli d’altri tempi. Fatto di pazienza, fatto di legno e terracotta. Lo chiama «solo un passatempo» Bruno, ma è molto di più.
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