L’artista cieco dipinge grazie agli occhi di Alessandro

PAVIA DI UDINE. Tutto è cominciato in maniera assolutamente casuale, con visite molto veloci prima, poi l’amicizia, la stima reciproca e, quindi, la collaborazione. Uno è un giovane neo-diplomato geometra di 22 anni alle prese con il praticantato, Alessandro Listuzzi, l’altro un anziano e stimato pittore friulano, conosciuto negli ambienti del Medio Friuli, Felice Micheloni. Entrambi residenti nel capoluogo, a due passi l’uno dall’altro ed entrambi con la passione della pittura.
E proprio questa passione comune ha permesso, a uno di far pratica e migliorare la sua dote innata e all’altro di terminare una serie di opere incompiute. Infatti Micheloni, ora ottantacinquenne, da tempo soffriva di problemi alla vista che sono poi sfociati nella definitiva cecità. Così il giovane Alessandro, seguito anche dalla moglie di Micheloni, diventa il braccio del vecchio pittore.
«Anni fa quando ero ancora a scuola andavo a portargli la spesa a casa insieme con mia madre» racconta Alessandro. «Col tempo – continua – ci siamo conosciuti sempre di più. Scoprii che lui era uno stimato pittore, ma che ultimamente stava avendo problemi con la vista che poi ha perduto definitivamente». Micheloni, che in età lavorativa era un disegnatore tecnico, coltivava la passione della pittura, esponendo in diverse mostre locali e dipingendo anche su commissione. I suoi soggetti erano sia i paesaggi, («viaggiava molto per l’Italia e amava ritrarre i luoghi che visitava»), sia i ritratti che spesso gli venivano commissionati dai clienti.
Un giorno, racconta Alessandro, «venuto a sapere che mi ero diplomato geometra mi propose di finirgli qualche sua opera. Io non avevo idea di cosa avrei dovuto fare, ma accettai. Non pensavo di riuscirci, ma pian piano lui mi spiegava quello che desiderava facessi. Addirittura provava a farmi qualche schizzo su carta, pur non vedendo».
«Pensavo fosse impossibile riuscire a finire opere di un pittore così bravo come lui. Ma a forza di fare e provare, mi sono convinto di avere qualche piccola possibilità di riuscita. Sua moglie vedeva il risultato e quando era soddisfatta del mio lavoro svolto, lo riferiva a suo marito».
Questa esperienza e gli insegnamenti dice Alessandro «mi hanno fatto conoscere un mondo che in futuro mi piacerebbe percorrere anche in maniera professionale e più approfondita. Naturalmente, cosciente della situazione attuale, sto cercando parallelamente di crearmi una professione come geometra, ma senza trascurare la mia passione per la pittura».
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