L’asso del ciclocross Marco Ponta aggredito durante l’allenamento

Ragogna, l’azzurro di 28 anni è stato fermato da due uomini dell’Est che hanno cercato di rubargli la bici. «Ho colpito in faccia uno di loro, poi sono scappati perché stava arrivando qualcuno»

UDINE. Brutta avventura per l’azzurro del ciclocross e della mountain bike friulano Marco Ponta, vittima di un’aggressione messa a segno ieri sera da due giovani dell’Est lungo la strada che da San Pietro di Ragogna porta al monte Muris .

«Ero uscito in bici per allenarmi in vista dei campionati italiani che si disputeranno il 19 luglio a Volpago di Montello» racconta l’asso del pedale, 28 anni residente a Colloredo di Montalbano.

«Erano circa le 18.30, sono partito da solo e stavo percorrendo la strada, in quel momento deserta – racconta Ponta – improvvisamente ho sentito un mezzo avvicinarsi alle mie spalle, procedeva lentamente. Si trattava di un furgone vecchio di colore bianco, all’interno c’erano due persone, due giovani. Mi hanno affiancato, poi mi hanno stretto sul margine della strada obbligandomi a fermarmi».

Dal furgone è uscito un ragazzo che si era sistemato sul sedile per i passeggeri. «Fermo, fermo» ha intimato a Ponta. Si trattava di un giovane sui 25 anni, corporatura normale, alto circa un metro e 75. L’accento tradiva la provenienza da un paese dell’Est europeo.

Appena sceso dal furgone, il giovane si è avvicinato a lui con fare minaccioso dopo aver aperto il portellone del furgone. Ponta ha capito che si trattava di un’aggressione, che i due malviventi avevano intenzione di impossessarsi della sue “dueruote”, una bici del valore di cinquemila euro, e forse anche dei suoi effetti personali.

«Ho agito d’istinto – racconta Ponta – e non avendo armi a disposizione mi sono difeso con quello che avevo a portata di mano: ho lanciato la bici addosso a quell’uomo e l’ho colpito in faccia con la corona, nel frattempo però è sceso anche il conducente, aveva più o meno la stessa età dell’altro. Mi ha rivolto qualche parola con un accento dell’Est, ma non ho capito cosa stesse dicendo, intanto – aggiunge – ha cominciato a strattonarmi, strappandomi la maglietta che indossavo con il chiaro intento di derubarmi».

Fortunatamente in quel momento lungo la stessa strada scava scendendo qualcuno con un motorino e il rumore del mezzo che stava sopraggiungendo ha allertato i due che sono risaliti in fretta e furia sul furgone e sono scappati.

«Ho avuto fortuna – ammette Ponta – probabilmente se non fosse passato nessuno non se ne sarebbero andati, ho anche il sospetto che mi abbiano seguito e che abbiano atteso il momento giusto per entrare in azione e derubarmi».

Ponta si è recato dai carabinieri per segnalare l’accaduto fornendo una descrizione dei due malviventi.

«Oggi mi presenterò alla stazione dei carabinieri di Majano per formalizzare la denuncia» assicura l’azzurro di ciclocross.

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