Avvocati, autori e scienziati: i trent’anni degli Stelliniani
L’associazione di ex allievi del liceo classico udinese nacque il 20 febbraio 1995. Il presidente Purinan: «Punto di riferimento per diffondere la cultura classica»
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Di associazioni di ex studenti liceali non ce ne sono molte, almeno in Italia, mentre altrove e soprattutto nel mondo anglosassone si avvertono di più il senso di appartenenza a una scuola e il dovere di restituirle il debito formativo che si è ricevuto.
Per questo, fa sempre notizia quando un sodalizio di allievi nasce e matura e, se il traguardo raggiunto è quello dei trent’anni, non si può fare a meno di festeggiarlo.
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Era il 20 febbraio 1995 quando venne sottoscritto a Udine l’atto costitutivo degli Stelliniani, l’associazione che voleva riunire non solo gli ex studenti del Liceo classico Jacopo Stellini, ma anche i docenti, i presidi e il personale dell’istituto, anche se non più in servizio, oltre a quanti ne condividessero, in veste di simpatizzanti, le finalità statutarie.
Come fu annunciato nella prima assemblea costitutiva, svoltasi il 24 febbraio di quell’anno, l’obiettivo era sia quello di mantenere e rinsaldare i vincoli di amicizia fra coloro che avevano frequentato lo Stellini, che quello di promuovere i valori della cultura classica ed umanistica e di accompagnare la formazione dei giovani attraverso pubblicazioni, conferenze, concorsi, viaggi, visite, allestimenti teatrali, laboratori linguistici e ogni altra iniziativa rivolta non soltanto ai soci ma all’intera comunità.
Una comunità autorevolmente rappresentata da alcuni dei fondatori – come gli avvocati Lino Comand, che ne fu il promotore e il primo presidente, e Pier Eliseo De Luca e come il critico d’arte Licio Damiani – mentre il rapporto con l’istituzione scolastica era assicurato dall’allora preside, Pasquale D’Avolio, e da colei che l’aveva preceduto in quell’incarico, Isabella Baccetti Londero.
Fin da subito l’associazione ha costituito un punto di riferimento per quanti, anche dopo aver concluso il loro percorso scolastico, volevano restare sintonizzati sulle frequenze dei propri interessi e studi giovanili e ha svolto un ruolo essenziale di collegamento tra la scuola e il territorio.
Ne hanno reso testimonianza la rivista culturale «La Voce degli Stelliniani», giunta al suo ventiquattresimo anno di edizione e attualmente diretta dalla presidente emerita Elettra Patti, i tre numeri dei «Quaderni Stelliniani», l’ultimo dei quali dedicato a dodici pionieri in vari campi del sapere, ribattezzati I ragazzi di Piazza I Maggio, e il monumentale volume sulla storia del Liceo pubblicato per il bicentenario del 2008.
Ma l’attività degli Stelliniani ha riguardato anche il confronto con i temi più diversi suggeriti dall’analisi storica e dalla riflessione filosofica, con dibattiti e seminari che hanno avuto come relatori studiosi di alto livello, fra i quali il presidente onorario Daniele Picierno e il vicepresidente Stefano Perini, o con concorsi di carattere storico-filosofico riservati agli studenti delle superiori, come il Premio Sergio Sarti.
E l’attenzione rivolta alla società civile si è tradotta nel riconoscimento del titolo di socio onorario ad alcuni allievi particolarmente illustri – dallo scrittore Carlo Sgorlon allo scienziato Mauro Ferrari, dalla medaglia d’oro Paola Del Din ad alcune stelle dello sport come Bruno Pizzul e Massimo Giacomini – come pure nella valorizzazione degli spazi adiacenti al Liceo con l’intitolazione di un lungoroggia al preside-umanista Alessandro Vigevani e di una scalinata al filosofo e patriota osovano Sergio Sarti.
Omaggi, questi ultimi, tributati non solo a due grandi ‘maestri’ dello Stellini ma simbolicamente a tutti gli insegnanti, di qualunque ordine e grado, per l’imprescindibile funzione alla quale assolvono.
Lo spirito goliardico che caratterizza la vita studentesca ha trovato poi espressione nell’organizzazione di una festa intergenerazionale che raduna ogni anno centinaia di studenti di oggi e di ieri, affratellati dall’orgoglio delle comuni radici. È giusto e naturale, del resto, che questa associazione costruisca sui giovani il proprio futuro, perché la memoria di quello che siamo stati rappresenti il lievito di ciò che saremo.
*Presidente dell’associazione Stelliniani
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