L’Ateneo friulano tra i migliori al mondo: premiate la ricerca e Scienze agrarie

Lo rivela la classifica che valuta oltre mille università al top. Cala rispetto al 2020 il punteggio assegnato a Matematica
Giacomina Pellizzari

UDINE. L’università degli studi di Udine è tra i mille migliori atenei al mondo. Per il secondo anno consecutivo è una delle 41 università italiane più apprezzate a livello internazionale. Lo rivelano le classifiche, compilate dagli analisti globali dell’istruzione superiore QS Quacquarelli Symonds, le stesse che collocano l’Italia al dodicesimo posto come miglior sistema di educazione superiore al mondo. Essere al top è rassicurante e lo è ancor di più per la qualità della ricerca risultata «molto buona», che per qualità scientifica posiziona Udine tra le prime 500 università a livello globale. Rispetto a un anno fa sale il punteggio di Agraria e scende quello assegnato all’attività svolta nell’ambito della Matematica.

Complessivamente, l’ateneo friulano si posiziona nella fascia che va dall’ottocentesimo al millesimo posto e colleziona un risultato di tutto rispetto sull’attività di ricerca che la colloca al 601° posto con un giudizio «molto alto». Entrata due anni fa nel gruppo più gettonato delle università italiane e internazionali, l’università di Udine mantiene le posizioni conquistate un anno fa. Dal 2019 lo fa anche l’università di Trieste che si posiziona nella fascia tra il 701 e il 750° posto con un’attività di ricerca classificata «alta». Il sistema universitario regionale, insomma, ha tutte le carte in regola per competere non solo con il Politecnico o la Bicocca di Milano, ma anche con le più blasonate università internazionali di Hardward e Oxford.

La classifica
Collocandosi tra i primi 500 al mondo, il giovane ateneo friulano, nato nel 1978 per volontà popolare, si sente quasi lusingato. E se ci soffermiamo sull’attività di ricerca svolta nel settore forestale e dell’agricoltura, Udine si piazza tra il centocinquantunesimo e il duecentesimo posto al mondo. Tassello dopo tassello, conquista una buona reputazione accademica che pesa per il 40 per cento della valutazione complessiva. Pur sapendo che può fare di più, Udine ottiene un punteggio tutt’altro che trascurabile anche sul fronte dell’accoglienza internazionale: in questo settore si posiziona al seicentoventiduesimo posto. Va detto che su questo fronte il blocco degli spostamenti provocato dalla pandemia ha penalizzato tutti gli scambi internazionali sia tra gli studenti sia tra i docenti.

L’auspicio di tutti è che, una volta completate le vaccinazioni anti Covid, tutte queste attività possano ripartire. Da tempo l’internazionalizzazione è uno degli obiettivi su cui punta l’università di Udine per migliorare la sua attrattività. Ma questo, ha avuto modo di spiegare il direttore del Dipartimento di Ricerca di QS, Ben Sowter, è uno dei punti deboli delle università italiane: «Faticano a competere globalmente in alcuni indicatori, specialmente quelli che valutano il livello di internazionalizzazione del corpo docente e discente – misurato con dati precedenti la pandemia – e per la proporzione tra docenti e studenti». Non si può dire la stessa cosa per la partecipazione dei professori ai progetti di ricerca internazionale che ha ottenuto un buon riconoscimento.

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