Latisana-Ronchis, per la fusione ora ci sono i numeri

RONCHIS. Il consiglio comunale ci riprova. Ancora senza il sindaco, ma con due consiglieri comunali in più che prendono le distanze dal resto del gruppo della maggioranza e adesso appoggiano il progetto di fusione con Latisana. Supportati anche da una lettera di chiarimento, ricevuta dalla Regione, nella quale si conferma che in caso di vittoria del "no" al referendum popolare non ci sarà nessuna imposizione da parte della Regione. Ovvero se i cittadini di Ronchis (o di Latisana) non sono d’accordo la fusione non verrà imposta da Trieste.
Sono in quattro, tutti della maggioranza, Andrea Casasola e Renzo Concina della Lega Nord e Manfredi Michelutto e Claudio Gigante della lista civica Comune Insieme, i firmatari di un documento protocollato giovedì, che chiede la riconvocazione del consiglio di Ronchis, per votare il progetto di fusione, costato le dimissioni del sindaco Vanni Biasutti, lo scorso 28 settembre, dopo che la sua maggioranza, con in testa il capogruppo Angelico Gani, pochi giorni prima del voto gli aveva fatto sapere di non appoggiare più il progetto.
Questa volta però, i voti per approvare l’avvio dell'iter di fusione ci sarebbero tutti: in aula infatti si presenterebbero otto consiglieri, quattro di minoranza e quattro della maggioranza: i due della Lega Nord, il vice sindaco Casasola e il consigliere Concina, peraltro presenti anche al consiglio comunale di fine settembre convocato per votare la fusione e andato nullo per mancanza del numero legale, l’assessore alle politiche sociali, Michelutto e il consigliere Gigante, a questo punto ufficialmente "dissidenti" dal resto della civica, Comune Insieme. Rispetto alla convocazione di 13 giorni fa entrambi sono tornati sui propri passi e «per rispetto del lavoro svolto dal sindaco», adesso quel progetto di fusione lo vogliono portare avanti. Nuovo colpo di scena sull'intricata vicenda della fusione Latisana/Ronchis, che segue a ruota quello delle dimissioni del sindaco roncolino, di un consigliere comunale di Latisana, Roberto Cicuto, anche se il suo gruppo di appartenenza, Un'Altra Latisana, ufficialmente non ha ancora comunicato la decisione, e del capogruppo della maggioranza consiliare di Ronchis. Quell’Angelico Gani che, a nome del gruppo, la sera in cui la maggioranza non si è presentata in consiglio, ha addossato la responsabilità del gesto alla minoranza e alla richiesta, avanzata la sera prima, di dimissioni del sindaco.Sabato prossimo scadranno i 20 giorni dalle dimissioni di Biasutti, che a quel punto non sarà più il sindaco di Ronchis e la decisione di convocare il consiglio con all'ordine del giorno il voto sulla fusione, passerà in mano al vice sindaco Andrea Casasola, che a tutti gli effetti reggerà le sorti del Comune.
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