L'attacco di Fedriga al governo: "Abbiamo chiesto per il Fvg mascherine, camici e respiratori. È arrivato poco o nulla"

Il governatore, sul proprio profilo Facebook, ha riepilogato l’iter legislativo di palazzo Chigi dalla dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale. Ed è entrato nel dettaglio su ciò che manca in regione tra strumentazioni e materiale sanitario

Massimiliano Fedriga l’ha definita una «operazione di verità» nei confronti di quanti - leggasi soprattutto il Pd – stanno “scaricando” le colpe per il mancato approvviggionamento di materiale sanitario (mascherine, guanti etc etc) sulla Regione. Non è così, invece, per il governatore che, sul proprio profilo Facebook, ha riepilogato l’iter legislativo di palazzo Chigi dalla dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale in poi.

«Alcuni non conoscono lo stato dell’arte oppure, ancora peggio, e io penso sia così – ha attaccato il governatore –, vogliono utilizzare politicamente l’emergenza sanitaria e aprono polemiche inesistenti nei confronti della Regione e dei suoi professionisti che stanno svolgendo un compito eccezzionale». Fedriga parte dal 31 gennaio. «La storia comincia nel momento in cui – ha detto – il Governo, legittimamente, decide di varare un commissariamento nazionale per l’emergenza coronavirus. Un commissariamento che si doveva occuppare degli acquisti per gli approvvigionamenti in tutto il Paese. Non lo ha deciso Fedriga, non lo ha deciso la Regione, ma il Governo».

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Il presidente sottolinea come non voglia «colpevolizzare nessuno, perché capisco che gli acquisti su scala internazionale siano complicati da effettuare in questo momento» e come «nonostante questo accentramento noi, come Regione, siamo comunque andati avanti cercando per vie parallele (consentite dal 22 febbraio ndr) il materiale sanitario e acquistando, ad esempio, sette ventilatori dalla Francia e 200 mila mascherine dall’India» perchè «altrimenti a oggi non avremmo più nulla».

Detto questo, però, il problema c’è e Fedriga entra nel dettaglio dei numeri. «Il Friuli Venezia Giulia ha chiesto a Roma – ha elencato – camici impermeabili per 660 mila unità e ne sono arrivati zero. Abbiamo chiesto 1 milione 496 mila mascherine chirurgiche e ne sono arrivate 124 mila 595, dovrebbero arrivarne 32 mila 500, ma ne mancano rispetto alla richieste 1 milione 338 mila 905. Passiamo alle mascherine Ffp2, quelle che devono utilizzare gli operatoi più a stretto contannto con i contagiati dal coronavirus? Ne abbiamo chieste 110 mila, ne sono arrivate 33 mila 338, dovrebbero arrivarne 26 mila 144 e ne mancano 50 mila 476. Mascherine Ffp3, quelle ancora più evolute, ne abbiamo chieste 110 mila, arrivate zero».

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Il presidente non si ferma qui, ma va oltre. «Pensiamo ai ventilatori polmonari – ha continuato - per la Terapia intensiva. Ne abbiamo chiesti 240, ne dovrebbero arrivare sette, ne mancano 233. Ventilatori per Terapia subintensiva? Ne abbiamo chiesti 35, non ne è arrivato nemmeno uno. Aspiratori elettrici: ne abbiamo chiesti 118 ne sono arrivati zero. Occhiali protettivi modello maschera ne abbiamo chiesti 39 mila 900, non ne è arrivato nessuno. E potrei andare avanti».

Il nodo, quindi, è proprio questo per Fedriga. «Quando qualcuno che è parte – ha attaccato – dei partiti che sostengono questo Governo, siede in Parlamento, oppure nelle istituzioni locali, accusa la Regione di non approvvigionarsi di materiale, sta facendo una speculazione indegna. Se Roma non ci manda il materiale, e ha scelto Roma di centralizzare gli acquisti, non si può accusare il Friuli Venezia Giulia di non fare il suo lavoro. Stiamo compiendo uno sforzo incredibile per trovare aziende che convertano la loro produzione nella realizzazione di mascherine per i nostri cittadini. Io non voglio fare polemiche, ma quando assisto a certe strumentalizzazioni ho il dovere di difendere i nostri professionisti che lavorano giorno e notte perché altrimenti vorrebbe dire che chi mete ha sempre diritto di platea».

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