Latte tossico: arrestato il leader di Cospalat Fvg, Zampa -

Maxi-inchiesta dei Nas sulla messa in commercio di latte con sostanze tossiche e cancerogene. Secondo gli accertamenti degli investigatori sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini. Altri cinque finiscono ai domiciliari: tutti i nomi e i ruoli
ANTEPRIMA 21 FEBBRAIO 2001 BICINICCO CASO BSE A FELETTIS TELEFOTO COPYRIGHT FOTO AGENCY ANTEPRIMA UDINE
ANTEPRIMA 21 FEBBRAIO 2001 BICINICCO CASO BSE A FELETTIS TELEFOTO COPYRIGHT FOTO AGENCY ANTEPRIMA UDINE

UDINE. Il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, è stato arrestato nell’ambito dell’indagine sulla messa in commercio di latte con sostanze tossiche e cancerogene, condotta dai Nas di Udine.

Oltre a Zampa, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Un’altra persona è ricercata. Le operazioni sono in corso da questa mattina.

Per tutti l’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.

Secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dalla Procura di Udine, sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini.

Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, «allungando» il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop. In tutto gli indagati sono 24, di cui 17 allevatori accusati di essere consapevoli di immettere in commercio latte contaminato, su un centinaio circa di aderenti ai Cospalat.

È inoltre emerso che 17 allevatori (denunciati a piede libero) e i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine (sostanze notevolmente cancerogene) di diverse partite di latte, le diluivano con prodotto non contaminato rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti.

Tale illecito veniva favorito dalla complicità di un laboratorio di analisi della provincia di Udine (2 responsabili sono tra le persone tratte in arresto) che, quando dalle analisi eseguite per conto del consorzio emergeva la presenza di tossine in quantità superiore a quella consentita, alterava i referti ed il latte risultava sempre e comunque idoneo per la commercializzazione. Infine, è stato accertato che due autisti che operavano per il consorzio sottraevano, ad ogni consegna, alcuni quintali di latte ristabilendone poi il peso originario mediante l’aggiunta di acqua.

Intanto è stato rintracciato e posto agli arresti domiciliari il settimo indagato nell’ambito dell’inchiesta dei Nas di Udine sul latte contaminato. Si tratta di un cittadino serbo, di 30 anni, residente a Tavagnacco e responsabile degli autisti del consorzio degli allevatori Cospalat. Nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all’adulterazione di sostanze alimentari e al commercio di alimenti potenzialmente nocivi. A suo carico anche l’accusa di furto a danno del consorzio di quintali di latte, in concorso con un cinquantadenne di Arezzo, sottoposto a obbligo di dimora. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici.

Gli arrestati. Sono sette le misure cautelari personali eseguite questa mattina dai carabinieri del Nas di Udine nei confronti di indagati nell’inchiesta della Procura di Udine, coordinata dal pm Marco Panzeri, per commercio di alimenti cancerogeni, nocivi e adulterati. Gli indagati, invece, sono 26, di cui 17 allevatori del consorzio Cospalat. L’unico a finire in carcere è Renato Zampa, di 52 anni, di Pagnacco, presidente del consiglio direttivo e legale rappresentante del consorzio Cospalat del Friuli Venezia Giulia, considerato, per l’accusa, promotore e capo dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio, al commercio di sostanze alimentari nocive e adulterazione sostanze alimentari.

Con la stessa ordinanza del gip del tribunale di Udine, Roberto Venditti, sono agli arresti domiciliari anche due suoi dipendenti: la segretaria amministrativa Stefania Botto, di 45 anni, di Tavagnacco, e il responsabile degli autisti Dragan Stepanovic, di 30, originario della Serbia ma residente a Udine. Oltre a una consulente esterna del consorzio, Paola Binutti, di 45, di Attimis, socio accomandatario de Il Lavoratorio sas, incaricata, sempre secondo l’accusa, di coadiuvare Zampa nell’occultamento e distruzione dei documenti e di sostituzione dei campioni di latte destinati a essere analizzati per eludere i controlli delle autorità veterinarie e sanitarie. Agli arresti domiciliari sono finite anche le due socie del laboratorio di analisi Microlab snc di Amaro, Gabriella Mainardis, di 54, di Tolmezzo, e Cinzia Bulfon, di 30, di Amaro, incaricate di monitorare costantemente i livelli di contaminazione da aflatossine del latte e di provvedere all’occultamento o alla distruzione dei referti. Tutti e cinque sono considerati dall’accusa componenti dell’associazione a delinquere.

È stato disposto infine l’obbligo di dimora nei confronti di Roberto Alaimo, di 52 anni, di Arezzo, autista della ditta Autotrasporti Chinoli, estraneo all’associazione, ma indagato insieme con Stepanovic per furto. Tra gli indagati figurano anche le due società Cospalat e Microlab, chiamate a rispondere in base alle norme sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Gli indagati. Fra gli indagati figurano inoltre gli allevatori Lorenzo Benacchio, 41 anni di Cervignano, Angelo Tosone 56 anni di Lestizza, Marco Nicolini 42 anni di Majano, Valter Bernardis 48 anni di Varmo, Loris Di Fant 52 anni di Rive d’Arcano, Arnaldo Bazzara 62 anni pure di Rive d’Arcano, Alessandro Masutti 36 anni di Mortegliano, Tobia Marcuzzi 57 anni di Osoppo, Luigi Rigonat 48 anni di Ruda, Mario Eletto 52 anni di Mereto di Tomba, Desirè Strizzolo 38 anni di Lestizza, Rudy Tavano 40 anni di Lestizza, Franco Tavano 79 anni di Sclaunicco, Roberto Cescutti 65 anni di Flaibano, Paolo Francescotto 59 anni di Terzo d’Aquileia, Lucio Pittao 48 anni di Arzene e Aniceto Bevilacqua 60 anni di Flaibano. Secondo l'accusa i 17 allevatori tra i 100 circa del Consorzio erano consapevoli del traffico illecito.

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