Latterie friulane punterà su Montasio e prodotti bio
UDINE. «Parmalat è convinta dell’investimento che sta facendo qui in Friuli e l’occupazione sarà salvaguardata». La presidente della Regione Debora Serracchiani ha incontrato i vertici di Parmalat per l’illustrazione del piano di sviluppo che riguarda Latterie friulane e, più generale, del progetto che la società ha intenzione di perseguire, anche con la collaborazione del mondo della cooperazione.
Nel corso del vertice il direttore generale Luigi Del Monaco ha fornito rassicurazioni in merito ai livelli di occupazione - verrà applicato il piano industriale che prevede la conservazione del sito produttivo di Campoformido e le 92 unità di personale a regime (restano in esubero 41 dipendenti a oggi in cassa integrazione straordinaria) - ma anche sul rilancio della produzione di linee come la mozzarella, la ricotta fresca e industriale e lo yogurt bio in vetro, nel pieno rispetto degli standard di qualità adottati dal gruppo. I vertici di Parmalat hanno confermato il rinnovo pluriennale del contratto con gli allevatori conferenti storici di Latterie friulane.
Nel complesso Parmalat raccoglierà da oltre cento allevamenti in regione circa 50 milioni di litri di latte all’anno. «Sono state fornite rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali, sul riavvio di alcune linee produttive e sul recupero e consolidamento del mercato del formaggio Montasio», ha commentato Serracchiani, ritenendo convincente il progetto di valorizzazione dello storico marchio locale di Latterie il consolidamento di una filiera tutta «made in Friuli».
Pur in un contesto di mercato con consumi del lattiero caseario in decremento (-6,6 per cento il calo per il latte fresco nel 2015), Parmalat - seconda industria alimentare italiana con 16 mila dipendenti e gruppo lattiero caseario con il più elevato indice di crescita del settore al mondo - è convinta degli investimenti sul lungo periodo che sta effettuando in Friuli Venezia Giulia e mira con una nuova campagna media e di comunicazione con un testimonial d’eccezione friulano a ripristinare il valore di qualità della marca e con l’ampliamento dell’offerta di conquistare il territorio locale, cercando mercato anche fuori dai confini regionali e italiani.
«Se tutto procederà come previsto si potrà anche lavorare all’incremento della produzione. Trovo molto interessante, ad esempio, che dietro al progetto dell’azienda di lanciare una linea di prodotti biologici vi sia la volontà di creare le condizioni per avviare una riconversione degli allevamenti tradizionali. Attualmente, infatti, la produzione di latte biologico in regione è praticamente inesistente, ma il mercato registra un trend di settore in grande espansione», ha osservato Serracchiani.
In seguito alla presentazione del piano da parte di Parmalat, la presidente ha incontrato anche il vicepresidente di Coop consumatori Nordest Dino Bomben. Assieme ai vertici commerciali di Centrale Adriatica è stato illustrato il progetto «territori.Coop», avviato nel 2011 e gestito da Centrale Adriatica con l’obiettivo di valorizzare i prodotti e i produttori locali. All’interno di questa strategia sta anche l’adesione di Coop Nord Est al marchio Aqua (agricoltura, qualità, ambiente) istituito dalla Regione con la legge 21/2002 come marchio di certificazione volontaria. Aqua - è stato rimarcato -rappresenta per le aziende un importante strumento di promozione dei propri prodotti e per i consumatori la garanzia di qualità ed è un vero e proprio strumento di filiera, che ha come finalità lo sviluppo di sinergie tra coloro che producono le materie prime e chi le trasforma e le valorizza: ciascun disciplinare prevede che l’intera filiera debba avvenire entro un raggio di 90 chilometri da un punto centrale, che varia per ciascun disciplinare.
«Sono una decina i fornitori che sono già entrati a fare parte del marchio e altri nove sono pronti ad aderire non appena sarà stata verificata l’aderenza ai disciplinari», ha spiegato Bomben.
Uno dei marchi in entrata è appunto quello di Latterie friulane, che sta portando a compimento una valutazione interna per verificare l’esistenza dei requisiti e parametri richiesti.
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