Rischio frana sulla strada e area instabile, due famiglie rischiano di dover lasciare la casa a Lauco

Siamo nella frazione di Sot Crez: interdetta la viabilità, sei persone in tutto (di cui due bambini) potrebbero essere allontanate dalla loro abitazione

Nelle foto le fessure nella roccia monitorate oggi dai vigili del fuoco
Nelle foto le fessure nella roccia monitorate oggi dai vigili del fuoco

Sono due le famiglie che rischiano di essere sfollate dalle proprie abitazioni in comune di Lauco, nella frazione di Sot Crez, dopo la verifica dei vigili del fuoco arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 28 febbraio.

Gli operatori si sono infatti recati sul posto, poco dopo l’abitato di Villa Santina, per monitorare lo stato di una frana che da tempo è presente sulla parete rocciosa che sovrasta la strada, a seguito della lettera inviata allo stesso comando provinciale di Udine da parte di uno dei residenti.

Giunti sul posto, i pompieri hanno eseguito dei sopralluoghi sulle fessure presenti tra le rocce, riscontrando la possibile instabilità dell’area. È così scattata l’interdizione al traffico automobilistico e pedonale lungo la strada: i tecnici stanno al momento valutando la possibilità di trasferire momentaneamente degli abitanti, sei persone in tutto (tra cui due bambini piccoli), che vivono in una casa singola divisa su due piani. Da quanto si apprende è probabile che una decisione, in questo senso, sarà presa domani, sabato 1 marzo in mattinata, dopo un sopralluogo da parte dell'amministrazione comunale insieme alla Protezione civile.

Il rischio frana non è imminente e si tratta di una situazione nota da decenni, ma nelle ultime settimane si è registrato uno spostamento di alcuni centimetri. Ad essere interessate sono circa 3 mila cubi di roccia. Domani, quindi, i tecnici esamineranno il sito e attorno a mezzogiorno è attesa l'ordinanza da parte del Comune. A essere interessato è il caseggiato a pochi metri dall'incrocio con la strada regionale 355, mentre quello in fondo alla strada non è interessato e i suoi residenti non dovranno cercare sistemazioni alternative.

La chiusura, in ogni caso, rimarrà in vigore fino a quando non sarà prodotta una perizia geotecnica più precisa sulla pericolosità dell’area.

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