Laurea magistrale in architettura a 79 anni: «Finalmente ho coronato il mio sogno»

La laurea magistrale in architettura Giorgio Paccagnella l’ha raggiunta ieri alla bella età di 79 anni, collegato da casa in videoconferenza con l’Università di Udine e discutendo una tesi dal titolo “Proposte di recupero e di riqualificazione urbana dell’area industriale di Marghera-Venezia - Santa Maria Assunta luogo di culto e meditazione».
Questo è stato il brillante quanto eccezionale traguardo del cordovadese “uscito” con l’eccellente votazione di 108/110, frutto di un percorso affrontato con determinazione e per raggiungere un obiettivo fortemente voluto fin da giovane.
«Quello che è maggiormente è contato – riconosce il neo architetto – è stata la passione e la volontà di un traguardo a lungo agognato e per un indirizzo, come l’architettura, che ho sempre amato molto».
L’interesse per il disegno Giorgio Paccagnella l’ha sempre coltivato, prima diplomandosi al liceo artistico all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e poi nell’attività lavorativa nel settore design industriale per alcune aziende del pordenonese.
Raggiunta la pensione, riprendere gli studi è diventato un “motivo di vita”, iscrivendosi alla facoltà di Ingegneria e Architettura a Udine, ottenendo prima la laurea triennale e ora da quella magistrale davanti alla commissione d’esame dove tutto è andato bene.
Un curriculum di studi portato a termine brillantemente con diversi esami superati con 30 e 30 e lode, assieme a tanti giovani colleghi che gli hanno sempre dimostrato ammirazione e rispetto.
«Se un ragazzo ha piacere di studiare trova sempre qualcuno che lo aiuta – sintetizza Giorgio Paccagnella – e con i miei giovani colleghi di una generazione nuova e innovativa ho sempre avuto un rapporto collaborativo, mi confrontavo con loro senza remore. Il gap generazionale si vedeva però nei programmi tecnologici avanzati che i giovani speditamente utilizzavano, mentre le mie tavole erano tutte realizzate a matita con colori tenui i sfumati, un po’ il mio carattere schivo: pezzi unici. Per fortuna mi ha dato sicurezza la mia predilezione per il disegno».
Infatti a Giorgio Paccagnella oltre all’architettura (con gli insegnamenti di Carlo Scarpa) e al violino, ama anche la pittura degli impressionisti e l’area dei pittori sanvitesi da Virgilio Tramontin, Luigi Zuccheri, Augusto Culos, Angelo Variola.
Un traguardo appagante portato avanti da solo con sacrifici e rinunce e raggiunto anche a fronte dell’attuale periodo di Covid-19 con la moglie Bianca come sostegno morale, lo sprone della sorella Ermelinda e i figli Alessia e Simone nel “preparare” i collegamenti a distanza con l’ateneo friulano.
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