«Lavori socialmente utili? Meglio lavorare in nero»
CERVIGNANO. Perde il lavoro, presenta domanda per i “Cantieri di Lavoro”, selezione pubblica indetta dalla Regione per facilitare l’inserimento lavorativo di soggetti disoccupati in attività temporanee e straordinarie poste in essere da Province, amministrazioni comunali o loro forme associative, entra in graduatoria e inizia a lavorare in Comune ma la paga è troppo bassa e decide di licenziarsi e di dedicarsi a qualche lavoro irregolare, a suo dire meglio pagato. Il protagonista di questa storia si chiama Denis Verzegnassi, 54 anni, cervignanese ma attualmente residente a Villa Vicentina.
«Sono senza lavoro da oltre quattro anni – racconta Verzegnassi – prima facevo il pasticcere. Mi sono iscritto nella lista disoccupati all’ufficio di collocamento e mi hanno chiamato per accedere al bando “Cantieri di Lavoro”. Siamo circa settecento in Fvg. Ognuno viene assegnato al proprio Comune di residenza. Ho passato l’esame di assunzione e sono quindi risultato idoneo a ricoprire l’incarico. Superato l’esame ho ottenuto il posto di lavoro nel Comune di Villa Vicentina».
Denis spiega che il contratto di lavoro, a tempo determinato, prevede 35 ore settimanali. «L’orario è flessibile – precisa Verzegnassi – la cifra giornaliera retribuita è di 33 euro, circa 4,70 euro l’ora. Recentemente mi sono fatto male. Ho perso 15 giorni di lavoro. Ho avvertito il Comune e ho appreso che la malattia non viene retribuita. È tutto a carico del lavoratore. A fine mese riesco a guadagnare 660 euro, a seconda delle giornate in cui riesco a lavorare.
L’affitto mi costa 400 euro. Restano 200 euro per vivere. Come può un cittadino andare avanti così? Se una persona lavora in nero guadagna circa 10 euro l’ora. Direi che conviene sicuramente di più». Si sfoga il cittadino di Villa Vicentina: «Andrò avanti fino al 15 agosto e poi mollo tutto. Questo tipo di lavoro è un incentivo a lavorare in nero, non si può andare avanti così». Il sindaco di Villa Vicentina, Mario Romolo Pischedda, interpellato, risponde: «Già in passato abbiamo avuto esperienze negative a causa delle regole in base alle quali vengono indette certe tipologie di bandi.
Avevamo già discusso con un lavoratore il quale si era lamentato per non aver percepito alcuna retribuzione durante un periodo di malattia. Il Comune si adegua ai bandi. Le regole ci sono e devono essere rispettate. Ad ogni modo, la Regione, attraverso i Comuni, cerca comunque di dare una mano a chi è senza lavoro. L’aiuto c’è, è un dato di fatto. Certo si può discutere su alcuni punti ma da qui a dire che il sistema non funziona e che conviene di più lavorare in nero ce ne vuole. Noi cerchiamo di dare una mano a tutti. Se Verzegnassi riterrà opportuno andarsene faccia pure la sua scelta».
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