Lavori sulla 251, le imprese fanno causa al Comune

Pordenone, chiesta la risoluzione del contratto o il riconoscimento di riserve per 1,3 milioni. Cantiere avviato nel 2009. Vicenda intrecciata con quella del comando dell’Arma
FOTO MISSINATO - CANTIERE VIA NUOVA DI CORVA
FOTO MISSINATO - CANTIERE VIA NUOVA DI CORVA

PORDENONE. Finiscono a carte bollate i lavori di realizzazione degli interventi anti-esondazione lungo la strada 251 tra Pordenone e Corva di Azzano Decimo. Mentre da mesi il cantiere è fermo, con tanto di deviazione del traffico, e il progetto è attuato per meno di un terzo, l’impresa Polese, come capomandataria dell’associazione che vede anche la Ipogeo e Mozzo prefabbricati, ha deciso di rivolgersi al tribunale chiamando in causa il Comune, responsabile dell’appalto, e la Regione, che attraverso la Protezione civile ha concesso il finanziamento. Un intervento partito da una base d’asta di 3 milioni 139 mila euro, ma che ha superato già quota 4 milioni di euro.

I privati chiedono la risoluzione in danno del contratto per colpa degli appaltatori con il pagamento dell’intero importo o, in subordine, il riconoscimento delle riserve già vantate pari a un milione 352 mila euro. Proprio le modifiche progettuali sono al centro del contenzioso che si pensava fosse risolto attraverso la concessione, nei mesi scorsi, di un contributo aggiuntivo da parte della Regione.

Non è stato così e per l’intervento, appaltato ancora nel 2009 che ha l’obiettivo di sopraelevare la strada in maniera tale da consentire il deflusso dell’acqua, tramite condotte, dal Meduna in presenza di un’alluvione evitando l’allagamento dell’arteria, sembra non esserci pace. I lavori sono fermi da mesi e non mancano di creare disagi a fronte della deviazione della strada per fare spazio al cantiere.

Una causa - ieri la giunta Pedrotti ha dato incarico ai legali interni dell’ente di difendersi in giudizio - che rischia di precedere un altro contenzioso, sempre da parte dell’impresa Polese, per i lavori che ancora non partono del nuovo Comando dei carabinieri di via Planton (17 milioni di euro) non ancora avviati in quanto i fondi sono bloccati dal patto di stabilità.

Al tempo stesso le due vicende potrebbero intrecciarsi, nel senso che se partirà il cantiere di via Planton l’impresa Polese potrebbe essere maggiormente disponibile a negoziare in via extragiudiziale il contenzioso sull’appalto per la strada 251. Fermo restando che appare difficile una deroga romana al patto di stabilità, il Comune potrebbe dare corso ai lavori contando su una intercessione regionale anche se permane il rischio che i lavori della caserma blocchino tutte le altre opere cantierate e ancora nel limbo.

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