Lavori urgenti al laghetto Il conto lo paga il Comune FOTO
PORDENONE. E’ stato restituito alla città solamente due anni fa, ma è già pieno di problemi. E quindi di costi “pubblici”. Protagonista suo malgrado è il laghetto San Giorgio che questa settimana sarà al centro dei lavori di messa in sicurezza idraulica – 5 mila 700 euro – ritenuti urgenti dal servizio competente del Comune.
Se finora lo specchio d’acqua – la cui gestione è rimasta pubblica in base a una convenzione tra amministrazione comunale e società immobiliari che hanno costruito in quell’area (beneficiando dei vantaggi del lago visto che anche il riscaldamento degli appartamenti è alimentato da quell’acqua) – è costato più che altro per la pulizia (3 mila euro a volta per sistemare la vegetazione ed evitare l’effetto stagno), ora l’amministrazione è costretta a intervenire sulla muratura dello scarico per infiltrazioni pericolose. C’è infatti il rischio per i passanti, che in caso di cedimento potrebbero ferirsi, di moria di pesci e allagamenti sulle strade.
A spiegare lo stato dell’area è la relazione redatta a giugno dal tecnico comunale responsabile del servizio idraulico, Andrea Brusadin. La relazione ricorda che «il laghetto ex Enel in largo San Giorgio è stato riqualificato nell’ambito della realizzazione della nuova lottizzazione “Central Park”.
Lo specchio d’acqua riceve le acque della roggia proveniente da viale Marconi e presenta uno scarico che raggiunge la roggia dei Molini, ed è regolata da una paratoia manuale che è stata sostituita appunto nell’ambito della riqualificazione edilizia della zona. Il manufatto di scarico è costituito, oltre che dalla paratoia, da due murature d’ala inclinate che presentavano al momento della cessione delle opere di urbanizzazione una elevata presenza erbosa/arbustiva».
Proprio in seguito a «svariate pulizie eseguite dal Comune di Pordenone sia al laghetto che in prossimità dello scarico al fine di prevenire lo sviluppo incontrollato di vegetazione che il ristagno di immondizie in prossimità dello scarico, si è notato un aumento preoccupante delle infiltrazioni d’acque nei muri inclinati, tali ad oggi da creare veri e propri ruscellamenti».
L’ingegnere chiarisce anche i rischi di quegli sgorghi non previsti: «Si intende procedere con la sigillatura di tali fessurazioni che risultano particolarmente pericolose dal momento che, se dovessero aumentare, potrebbero provocare bruschi abbassamenti del livello del lago, allagamenti in centro città e conseguente moria dei pesci ivi presenti».
Ieri sono iniziate le operazioni di riduzione del livello d’acqua preliminari agli interventi di consolidamento che dovrebbero concludersi in una settimana.
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