L’azienda: nessun illecito, silenzio dalla Regione
UDINE. Dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha da anni rapporti con Elifriulia per l’esecuzione di servizi di primaria utilità, nessun commento rispetto all’inchiesta siciliana.
È la società, invece, a respingere seccamente le accuse, che definisce «infondate e campate per aria» è la lapidaria considerazione dell’amministratore delegato, Roberto Tabaj, raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio.
«È vero - spiega l’amministratore, entrato in azienda da pochi mesi - che Elifriulia partecipò a quel bando insieme ad altri tre operatori italiani (con la Heliwest srl come capogruppo, ndr), ma con un ruolo molto marginale.
Per quel che ci riguarda - prosegue - la storia di Elifriulia parla per noi: siamo uno degli operatori più longevi d’Italia, ma sfiorati dall’ombra di uno scandalo o di un sospetto di irregolarità, men che meno da accuse come quelle che ci sono state mosse.
Per noi - ribadisce - sono assolutamente campate in aria. Non avevamo il ruolo di capofila e inoltre l’inchiesta arriva oggi ad appalto scaduto da tempo senza che, in precedenza, fossero state mosse contestazioni di alcun tipo».
In Friuli Venezia Giulia Elifriulia fornisce gli elicotteri indispensabili al servizio di elisoccorso sanitario, alla protezione civile, al servizio di antincendio.
«Lavoriamo da sempre - ricorda Tabaj - a supporto del territorio e dei cittadini garantendo un servizio impeccabile. E anche le persone che hanno guidato la società in questi anni, hanno sempre operato all’insegna della correttezza. Confidiamo nella giustizia - conclude l’amministratore delegato - e speriamo che le istituzioni locali ci siano vicine».
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