Le Bcc ridisegnano il Mediocredito Fvg

La proposta della Federazione alla giunta Serracchiani: «Fusione con Trentino e Veneto per una banca Interregionale»

UDINE. Da Mediocredito del Friuli Venezia Giulia a Mediocredito Interregionale. La proposta è della Federazione regionale della Bcc che chiede alla giunta Serracchiani di aprire un confronto per immaginare, assieme, «un percorso sicuro per la banca della Regione».

Oggi il Credito cooperativo partecipa in modo importante al capitale sia di Friulia (2,31%) sia di Mediocredito (4,19%). Complessivamente – spiega il presidente della Federazione Bcc, Giuseppe Graffi Brunoro –, il «valore di libro delle partecipazioni detenute nelle due società è di 32 milioni, che nel tempo, anche a causa della congiuntura economica, hanno generato una resa per le banche socie molto al di sotto delle aspettative iniziali».

Per questo la Federazione vuole riprendere, in tempi brevi, il dialogo con la Regione «attivando in maniera strutturata un confronto che porti valore aggiunto a tutte le parti e che valuti anche le modalità alternative per consentire a queste risorse finanziarie di essere destinate ad un più efficace sostegno di imprese e famiglie del Fvg».

L’obiettivo della Federazione è, dunque, quello di valorizzare il ruolo che Mediocredito, anche «alla luce delle possibili sinergie operative nelle attività di impiego a medio e lungo termine alle imprese, dell’integrazione delle potenzialità delle Bcc nel supporto finanziario agli investimenti delle aziende e delle possibilità di un’azione congiunta Bcc-Mediocredito per anticipare alle imprese i crediti verso le pubbliche amministrazioni».

«Altro fronte di collaborazione – continua Graffi Brunoro – potrebbe svilupparsi se troverà corpo l’idea di riqualificazione sismica ed energetica degli edifici pubblici, in primis le scuole, ma anche di quella residenziale. È ovvio che sono tutti ragionamenti che bisogna fare assieme alla Regione che peraltro sta studiando il riassetto della propria banca. Un passaggio non semplice, che deve fare i conti anche con le professionalità a disposizione, e non mi riferisco ai presidenti, ma a chi materialmente opera nei vari uffici».

Ecco, dunque, che unendo le forze di Federazione Bcc e Regione, nel medio termine, «confidiamo – spiega Graffi Brunoro – possa concretizzarsi un processo sinergico con il Mediocredito Trentino Alto Adige immaginando, in prospettiva, un coinvolgimento anche della Regione Veneto per la realizzazione di un Mediocredito che, con il Credito Cooperativo delle regioni contermini, Emilia Romagna e Lombardia comprese, potrebbe rappresentare un importante sostegno alle prospettive di sviluppo delle Pmi, razionalizzando e rinforzando la logica di pool e di condivisione dei rischi con Iccrea Banca Impresa e Cassa Centrale Banca».

Luca Occhialini, consigliere della Federazione Fvg, aggiunge: «Il ruolo del Credito cooperativo regionale all’interno di Cassa Centrale Banca è sempre più importante. Assieme alle Bcc del Trentino (che detiene la maggioranza della Cassa, ndr) abbiamo avviato la Banca assicurazione, ed entro la fine dell’anno ne faranno parte anche i veneti. Esiste già, quindi, un’importante sinergia fra le parti e per questo sembra naturale coinvolgere sia il Credito cooperativo di Trentino e Veneto sia il Medicredito Trentino Alto Adige, tra l’altro partecipato quasi al 40% dalla Federazione e da un know how decisamente superiore al nostro. È chiaro, però – conclude Occhialini – che il primo passo dev’essere politico».

L’alleanza Credito cooperativo-Regioni, in definitiva, potrebbe dar vita a un istituto di credito di secondo livello (una banca cioè capace di garantire crediti a medio-lungo) controllato dal territorio a tutto vantaggio del territorio. Una banca che, per esempio, i grossi gruppi hanno già nelle loro strutture.

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