Le cinque strutture multipiano sono costate come il Verdi FOTO - VIDEO
PORDENONE. I multipiano di Pordenone – Candiani, Vallona, Oberdan, Don Bosco, Rivierasca, non Corte del Bosco «che al Comune non è costato nulla perché è stato realizzato in cambio di maggiori cubature» – sono valsi investimenti per 21 milioni di euro. Quasi quanto è costato il teatro Verdi.
L’assessore Nicola Conficoni lo spiega all’assemblea incalzato dagli operatori e in particolare da un commerciante che opera in piazza XX settembre e che ha evidenziato come «Le tasse per noi continuano ad aumentare, da parte di Stato, Regione e Comune». E poco importa agli operatori se il Comune «si limita a fare il gabelliere per conto dello Stato» ha spiegato Bruno Zille.
«Perché avete deciso di realizzare i multipiano?» è stata la domanda. «Me li sono trovati» ha tagliato corto Pedrotti mentre Zille e Conficoni hanno ricordato che la pianificazione risale agli anni ’90. In sala, mentre la giunta viene coperta di critiche, anche la capogruppo della Lega Nord Mara Piccin e il referente dei giovani del Pdl.
All’assessore alla mobilità il tentativo di far capire la necessità di far rendere le strutture «che hanno costi di gestione importanti». E allora quale miglior modo di spingere le auto verso i multipiano se non aumentando le tariffe su strada? I commercianti però non sono dello stesso avviso.
«In città disponiamo di 2 mila posti in struttura – ha spiegato Conficoni – e altri 1500 su strada. Se andiamo a vedere gli abbonamenti notiamo che, per quel che riguarda la strada, 750 posti sono mediamente occupati da abbonati, con punte di 850 a gennaio e febbraio».
Un posto su due, sulla strada, prima della manovra era occupato dagli abbonati che posteggiavano tutti all’interno del ring (dove si trovano 1300 stalli). Nei giorni di mercato, quando gli stalli liberi scendevano a quota mille, «era impossibile posteggiare all’interno del ring – ha evidenziato Conficoni – e quindi non c’era la rotazione che voi chiedete».
E dopo il primo giugno? «I dati che ci ha fornito Gsm – ha continuato l’assessore – indicano che su dieci persone, quattro scelgono di rimanere sulla strada, quattro scelgono di spostarsi in struttura e due sono indecise. Questo vuol dire che metà dei posti su strada si liberano». I commercianti invece hanno una soluzione diversa: «Più posti liberi e non solo al Marcolin, ma distribuiti in varie zone della città».
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