Le Donne del vino alla scoperta della Georgia

Una ventina di produttrici e sommelier ha visitato la culla dei più antichi vitigni al mondo

Aurora Endrici, Donna del vino e consulente marketing e comunicazione di origine trentina che opera in tutta Italia, ha cullato per anni il progetto di un viaggio in Georgia. Per realizzarlo ho coinvolto la georgiana Maia Sikharulize, chef e musicista, che vive da tempo in Veneto; quest’ultima ha curato i rapporti e l’organizzazione del tour vinicolo con l’agenzia Reach Point Georgia di Tbilisi di Shalva Asatiani che ha accompagnato gli ospiti durante il tour prettamente vinicolo, di fatto al “numero zero”.

Un’importante voce dell’economia georgiana è costituita da turismo invernale e balneare (Batumi, sul Mar Nero, è una delle localtià più conosciute), ma l’esoterismo sta diventando una risorsa importantissima sulla quale investire in questo Paese di religione cristiano ortodossa, ricchissimo di bellezze architettoniche e naturali, storia e monasteri. Molto ospitale, è bacino di cultura enogastronomica, molto simile al centro e sud Italia. Dopo la fine dell’embargo con la Russia (dal 2006 al 2011) il Paese sta facendo di tutto per rifiorire e scrollarsi di dosso l’eredità comunista, pur nella povertà di fondi e infrastrutture: la rete viaria è ancora molto precaria.

La viticoltura georgiana è la più antica del mondo e risale a 8 mila anni or sono: c’è pure un detto popolare che recita “ogni georgiano è un enologo”; il Paese, circondato dalla catena del Caucaso, è di fatto una delle regioni viticole più grandi al mondo e la forma di vinificazione in anfora (i cosiddetti kvevri) è ora oggetto di valorizzazione e tutela da parte della “nuouvelle vague” dei produttori georgiani naturali, ai quali si sono ispirati in regione Josko Gravner e in Trentino Elisabetta Foradori, ma anche da parte dei molti investitori stranieri che stanno acquistando vigneti in questo territorio, i cui vini oggi sono sempre più richiesti in tutto il mondo, soprattutto quelli vinificati in modo tradizionale con i loro principali vitigni autoctoni.

La Georgia è infatti la culla dei vitigni del mondo occidentale. I principali vitigni autoctoni – quasi tutti ancora presenti nei vigneti del Paese – sono almeno 500; Tra i più noti: il rosso Saperavi e i bianchi Rkatsiteli e Tsolikouri.

Oltre ad Aurora Endrici al tour hanno preso parte 14 produttrici e sommelier tra le quali Ornella Venica di Venica & Venica, Hilde Petrussa di Vigna Petrussa, Adriana Antonutti di Antonutti Vini, Fernanda Cappello dell’omonima azienda, Consolata Morasutti, Mario e Rita Zago, sommelier friulane come Marina Piccinato, Luisa Longo e Ilva Pertoldi, Antonietta Burino e la giornalista Liliana Savioli, oltre alle tre produttrici trentine Roberta Stelzer, Elena Walch e Lucia Letrari.

Durante il viaggio sono state visitate le principali zone doc del Paese: Kakheti, Bolnisi, Imereti, Racha, Lechkhumi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto