Le due sfide del nuovo prefetto di Pordenone

Emergenze profughi e terrorismo subito al vaglio di Maria Rosaria Laganà, insediata ieri. L’omaggio alla città

PORDENONE. Potenziamento del piano di accoglienza dei profughi secondo le richieste del Governo, pianificazione della sorveglianza negli obiettivi sensibili nella lotta al terrorismo, costante monitoraggio del territorio onde evitare pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata. Sono i temi nell’agenda del nuovo prefetto, Maria Rosaria Laganà, che si è insediata ieri mattina nel palazzo di piazza del Popolo.

Calabrese di origine, 55 anni, sposata, due figli, ha iniziato la sua carriera nel 1988 a Verona: viceconsigliere e viceprefetto. Poi, un’esperienza nell’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale della Regione Calabria. Nel 2007-2008 è stata viceprefetto vicario a Pordenone, quindi a Messina, fino al 2011, quando era stata destinata all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Il nuovo rappresentante del Governo in provincia, in mattinata ha incontrato i vertici delle forze dell’ordine, di soccorso e dell’aeroporto militare per «un quadro complessivo» del territorio, nel pomeriggio il sindaco Claudio Pedrotti e la giunta. In questi giorni completerà consultazioni e presentazioni, quindi lavoro al via, perché l’agenda non manca di impegni.

«Non ci sono segnali di pericolo terrorismo islamico – fa il punto – anche se nemmeno le singole minacce vengono trascurate. Nei prossimi giorni riunirò il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – rispondendo all’invito nazionale del ministro dell’Interno –, vaglieremo gli obiettivi sensibili e se vi saranno aggiustamenti da fare, li faremo».

La prefettura – che torna a pieno regime dopo un anno di vacanza – sta gestendo anche l’emergenza profughi. «Ci stiamo attrezzando, in collaborazione con forze dell’ordine, sociali e amministrazioni locali, per dare le risposte che il Governo si attende. Dovremo incrementare il numero di soggetti da ospitare e stiamo cercando soluzioni per assecondare la richiesta e al tempo stesso assicurare ai cittadini la massima condizione di vivibilità, come avvenuto sinora».

Il Friuli, ha aggiunto, è una terra che ha sempre affrontato le emergenze con grande senso di responsabilità. «Ricordo una comunità operosa, una terra che mi è sempre piaciuta per la concretezza della sua gente».

Questo territorio può considerarsi contaminato dalla criminalità? E’ la domanda che il prefetto ha fatto ai vertici delle forze dell’ordine. «Vi sono territori che sembravano estranei e che si sono rivelati permeati. Non c’è questa situazione a Pordenone, il monitoraggio è costante».

Maria Rosaria Laganà ritiene il Friuli occidentale «vivibile, accogliente, con valori aggiunti come l’offerta culturale. Nonostante la crisi, la provincia di Pordenone ha mantenuto il suo dinamismo».

Il nuovo prefetto ama leggere, andare al cinema e a teatro: «Ho saputo che ci sarà un cartellone estivo. Spero di ricavarmi qualche ora, visto che negli ultimi anni la vita professionale mi ha costretto a trascurare la vita culturale. E Pordenone, sotto questo profilo, offre molto».

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