Le Frecce tricolori in classe per raccontarsi ai ragazzi delle medie

UDINE. L’esperienza delle Frecce Tricolori atterra sui banchi delle scuole. E questa volta fa tappa anche nelle aule delle medie inferiori.
Per l’ottavo anno di fila ritorna “A scuola con le Frecce”, il progetto della Fondazione Friuli realizzato in collaborazione con l’Aeronautica militare e gli istituti coinvolti, che porterà i piloti della Pan, la Pattuglia acrobatica nazionale, in otto istituti della provincia di Udine e Pordenone per trasmettere ai ragazzi l’importanza di alcuni valori, in particolare sacrificio e impegno per ottenere risultati di successo e tagliare traguardi importanti non solo nell’Aeronautica ma in tutti i settori.
Un’ora e mezza di lezione con i piloti delle Frecce che saranno a disposizione degli alunni per rispondere a domande e curiosità, ma soprattutto, attraverso la propria esperienza professionale, fungere da esempio e testimonianza vivente per far passare alcuni importanti messaggi rivolti ai giovani.
Dedizione, passione, costanza, spirito di sacrificio, impegno, umiltà, motivazione e sinergia di squadra: questo il bagaglio non solo dei dieci protagonisti che incantano i cieli con le magie del volo, ma quello che devono imparare e deve accompagnare anche i ragazzi all’interno di un luogo di formazione come la scuola.
A Udine quest’anno la Pan farà visita alla media Manzoni – dal 23 gennaio partirà il tour degli incontri nei diversi istituti che e si concluderà il 20 marzo –, ma nella lista ci sono anche alcune novità come San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Aviano, Tarvisio, oltre alle confermate Pordenone, Cividale del Friuli (Paolo Diacono) e Gemona (Magrini Marchetti).
Un progetto, “A scuola con le Frecce”, al quale la Fondazione Friuli tiene particolarmente, come sottolineato dal presidente Giuseppe Morandini, «frutto del lavoro del già presidente De Agostini», e cui intende dare continuità.
«Mi piace considerarlo un affiancamento del già importante lavoro che dirigenti e insegnanti svolgono nelle scuole – osserva Morandini –, per rafforzare un messaggio utile ai ragazzi in un periodo delicato come il percorso formativo.
Nella vita – prosegue – non si ottiene tutto e subito, non basta sempre un “click”, ma ci vogliono impegno, umiltà, rinunce e sacrifici per raggiungere gli obiettivi e la testimonianza dei piloti pensiamo possa essere utile a rimarcare il concetto».
Gruppo e squadra sembrano dunque essere le parole magiche in questo insegnamento, «dove il raggiungere assieme la meta assume un valore ancora più alto».
Sullo stesso punto si è soffermato anche il comandante della Pan Mirco Caffelli: «Squadra significa che non conta solo la bravura del singolo, ma tutti corrono per lo stesso risultato, si deve saper fare gruppo come in classe.
Racconteremo che cos’è il sacrificio attraverso la nostra esperienza – prosegue il comandante – e ci fa piacere portare questi esempi anche ai ragazzi più giovani delle medie, che già a quell’età iniziano a pensare a che cosa vorranno fare da grandi».
Spiegare l’eccellenza delle Frecce per dimostrare da dove partire per raggiungere il traguardo: «La soddisfazione di fare bene le cose, con volontà e impegno, per il risultato finale si impara sui banchi – aggiunge Caffelli – ed è assolutamente un binomio vincente».
In otto anni il progetto, come spiegato dal coordinatore Alvise Rampini, ha toccato 70 scuole e trasmettendo il messaggio del gruppo, è stato spiegato, l’intento è anche quello di favorire il lavoro nelle classi, come terapia contro forme di individualismo, razzismo e bullismo.
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