«Le prostitute? Tengono lontani i ladri»
Udine, la rassegnazione dei residenti nelle vie Battistig, Nievo e Percoto

«Le prostitute? Tengono lontano i ladri». Dietro le parole di un’anziana signora che, in via Battistig, rientra a casa con la spesa, c’è una buona dose di realismo e rassegnazione. Realismo perché effettivamente nelle zone frequentate dalle prostitute i ladri si tengono alla larga, preferiscono non imbattersi con le volanti della polizia che passano tutte le notti, rassegnazione perché nonostante le mille segnalazioni il problema resta. Detto che la prostituzione non è reato, molti residenti lamentano il via vai delle auto dei clienti e il vociare insopportabile durante la notte. La maggior concentrazione delle ragazze, tutte giovanissime, disposte a vendere il loro corpo, si registra tra le vie Percoto, Nievo e Battistig. Venerdì scorso, a mezzanotte, le abbiamo viste anche all’inizio di viale Ungheria, poco prima della metà di viale Trieste e in via Tullio.
L’elenco delle strade ci viene confermato anche dall’anziana in via Battistig che, come altri residenti apprezza i continui pattugliamenti della polizia. «Alle 22 le ragazze sono già in strada», spiega dimostrandosi più infastidita dai gruppi di stranieri che già alle 18 si formano in fondo a via Battistig. «Sabato sera sono andata a messa alle 18, avevo paura a passare davanti a tutti quegli uomini». Ma poi è la stessa signora ad ammettere che a infastidire i residenti sono gli usi e i costumi degli stranieri perché non tutti sono integrati e rispettano il nostro modo di vivere. «Pensi che da un anno, nel nostro condominio, pulisce le scale una donna con il velo: lavora, è brava. Come vede qualcuno si è integrato».
Questa non è l’unica storia di una convivenza complicata nella città che cambia. In via Battistig la titolare del negozio “Prodotti tipici italiani” ha affittato lo spazio due anni fa, subentrando a un negozio latino-americano. «La concorrenza dei supermercati ci ammazza – afferma –, qui non siamo in via Roma dove quasi tutti i negozi sono in mano agli stranieri che arrivano a pagare anche 10 mila euro di caparra e 1.500 euro al mese di affitto». Impossibile cercare riscontri in via Roma, dove la maggior parte dei commercianti preferisce non commentare.
Ci spostiamo in via Carducci. «Qui ci salviamo – ripete più di qualcuno –, la situazione più critica è in via della Rosta, dove resiste solo una parrucchiera. Tutti gli altri negozi o sono gestiti da stranieri o sono sfitti e in vendita». I cartelli “vendesi” e “affittasi” non mancano neppure in via Giusti. «Non siamo abituati a queste trasformazioni», aggiunge un signora riferendosi ai bivacchi a cielo aperto che alle volte si trova di fronte quando rientra a casa la sera.
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