Le Rsa di Sacile e di Roveredo riaperte prima di Pordenone
Il reparto di riabilitazione Rsa a Sacile potrebbe riaprire il 15 novembre con operatori temporanei di un’altra cooperativa, ma non a Pordenone: sono queste le indiscrezioni trapelate dall’incontro tra l’agenzia regionale Arcs, l’Azienda sanitaria Asfo di Pordenone e Consorzio Blu, la coop emiliana che ha vinto l’appalto di gestione per tre Rsa territoriali di oltre 28milioni di euro. Il servizio Rsa si è interrotto a Sacile il primo ottobre per la carenza di operatori socio sanitari Oss e personale infermieristico: è continuato, invece, nell’area Rsa a Roveredo in Piano con i dipendenti della cooperativa Kcs. Il primo dicembre Consorzio Blu potrebbe assicurare la gestione nelle Rsa a Sacile e Roveredo. “Tavolo regionale aperto il 26 ottobre – ha confermato il sindaco sacilese Carlo Spagnol – per riaprire il reparto Rsa nel presidio ospedaliero in via Ettoreo. Siamo fiduciosi”.
In attesa dell’accordo le voci si rincorrono e il sindacato Uil-funzione pubblica fa il punto. “Ancora incertezze sulle vicende delle tre Rsa di Sacile, Roveredo e Pordenone – dicono Alessandra Bellio e Bruno Romano di Uil-Fpl –. Non ci sono ancora notizie ufficiali ma pare posisibile la riapertura del reparto Rsa a Sacile, il primo dicembre a carico di Consorzio Blu. L’Asfo però vuole riaprire il 15 novembre con la cooperativa Arkesis”. Ci sono 25 operatori socio sanitari Oss a Sacile senza lavoro, dal primo ottobre. “Il passaggio a Consorzio Blu dei lavoratori in forza a Kcs (che stanno attualmente garantendo il servizio a Roveredo in Piano) dovrebbe avvenire il primo di dicembre 2021 – continua la sindacalista Bellia –. Delusione e sconforto, invece, per la situazione della Rsa di Pordenone: è chiusa da 104 giorni e sembra che la sua riapertura slitterà il primo gennaio 2022”.
Il sindacato è in prima linea. “Il nostro obiettivo – aggiungono i sindacalisti Uil Fpl – è quello di restituire dignità ai lavoratori e di risolvere questa situazione paradossale. Siamo in attesa di comunicazioni ufficiali in merito ai provvedimenti che Arcs e l’Azienda sanitaria Asfo di Pordenone stanno mettendo in atto. Una attesa lunga e snervante per i lavoratori che devono garantire la sussistenza per le proprie famiglie”. La salute è un diritto. “Ci sono 64mila utenti nel Distretto sanitario ovest di sette comuni – ricorda Bellia – Sacile, Aviano, Brugnera, Polcenigo, Budoia, Fontanafredda e migliaia nell’area di Pordenone. Sono rimasti soli e si aggiunge il silenzio assordante sulla chiusura del servizio Rsa a Pordenone”. L’appello è ai sindaci, alla Regione e all’Asfo: questa mattina a Sacile in piazza del Popolo il Comitato No tagli alla sanità raccoglierà firme per riaprire il reparto Rsa. —
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