Le ruspe abbattono l’ex caserma Patussi di Tricesimo, da qui sono passati 30mila militari
Cominciati i lavori di demolizione della palazzina che ospitava gli alloggi e il circolo sottufficiali alla presenza dell’ex comandante. Il complesso militare di Tricesimo fu aperto nel 1966 e fu operativo fino a febbraio 2002
Ad assistere alle prime fasi di demolizione della vecchia palazzina sottufficiali dell’ex caserma Sante Patussi c’era il suo ultimo comandante Angelo Turi che, venerdì, ha ripreso quegli istanti in una serie di scatti fotografici, non senza emozione.
«Fui impegnato alla Patussi di Tricesimo dal 2000 al 2002, ed ero alla guida del Battaglione logistico della Brigata Pozzuolo del Friuli – ricorda Turi – al tempo ospitava poco più di duecento militari, ma negli anni d’oro in quella struttura ce n’erano quasi duemila. Dopo 22 anni, molti di quegli edifici sono fatiscenti, ma vederli demolire crea un po’ di nostalgia».
Si tratta delle prime opere di demolizione avviate nell’ex complesso militare trasferito dal Demanio ai comuni di Tricesimo e Reana del Rojale che per quell’area hanno ipotizzato un intervento di rilancio.
Il complesso militare di Tricesimo fu aperto nel 1966 e fu operativo fino a febbraio 2002.
In quell’arco temporale vi prestarono servizio oltre 30 mila soldati. Ospitò il 114mo Battaglione fanteria meccanizzata Moriago, poi il 28mo Gruppo artiglieri Livorno e, negli anni successivi, il battaglione logistico Isonzo, il Mantova e il Pozzuolo.
Generazioni di giovani che prestarono servizio in quest’angolo di Friuli consolidando rapporti di amicizia. Le ruspe dell’impresa Ravanelli di Venzone sono entrate in azione venerdì.
«Si tratta di una palazzina a quattro piani dove un tempo c’erano le camerate dei sottufficiali, il circolo, le sale riunione e, più in generale, gli spazi di intrattenimento. La ditta dovrà completare i lavori di demolizione entro la fine del mese – precisa il sindaco Giorgio Baiutti – il materiale di risulta sarà smaltito in un impianto autorizzato e, in parte, riutilizzato in loco per realizzare il piazzale con il parcheggio».
Vendere l’immobile non è stato facile: dopo svariate aste andate deserte e successivi ribassi, l’ultima vendita all’incanto si è conclusa con l’alienazione del lotto che comprendeva l’ex officina con il capannone utilizzato per il ricovero di carri armati e dei mezzi militari.
Si tratta di un complesso realizzato nel 1984 con criteri antisismici che dispone di 3.500 metri quadrati di superficie coperti e altri 11.300 scoperti. Ad aggiudicarsela per 398 mila euro sono stati i titolari di un’azienda che opera nel settore della meccanica di precisione in uno stabilimento a Tavagnacco, ma che sta cercando una sede operativa più ampia e intende recuperare il capannone della vecchia officina.
«Questo è il primo passo per l’intervento di riqualificazione del complesso che comprende una dozzina di stabili – prosegue Baiutti –, saranno conservati gli stabili per il ricovero dei mezzi, la vecchia mensa, mentre i fabbricati che ospitavano le camerate dei militari saranno demoliti».
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