Le tre città Unesco del Friuli e la tecnologia che esalta la storia
I progetti di Aquileia, Cividale e Palmanova per avere turisti. “Mirabilia Network”, una rete di 21 Camere di commercio
LIGNANO. Poter vedere la stella a 9 punte che contraddistingue Palmanova grazie alla realtà aumentata e immersiva.
Con questa provocazione il consigliere della Camera di commercio Pordenone Udine e vicepresidente di Confcommercio Udine Alessandro Tollon si potrebbe delineare un percorso che, negli anni, intraprenderanno le amministrazioni dei comuni che sono stati riconosciuti città Unesco.
All’interno dell’evento “L’alfabeto del futuro” è stato il direttore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini a far emergere con alcuni sindaci e i rappresentanti delle città Unesco la particolarità delle città che amministrano.
Presenti alla Terrazza a Mare la sindaca di Cividale Daniela Bernardi, il sindaco di Aquileia Emanuele Zorino e l’assessore a Cultura, turismo e grandi eventi del Comune Palmanova Silvia Savi.
Con loro appunto anche Alessandro Tollon che ha approfondito “Mirabilia Network”, una rete di 21 Camere di commercio che si occupano della promozione di 34 siti Unesco dei 59 italiani.
E il Friuli Venezia Giulia ne ha ben 5 di siti: la zona archeologica e la basilica patriarcale di Aquileia, che sono state inserite nel 1998, le Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, inserite nel 2009, Cividale del Friuli in quanto parte dei luoghi del potere dei Longobardi in Italia, inserita nel 2011 come Palù di Livenza, parte dei siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi e la Fortezza di Palmanova, parte delle Opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo inserita nel 2017.
Un riconoscimento così prestigioso va valorizzato, e questo è il compito delle amministrazioni che stanno riscontrando un profondo interesse da parte dei turisti che non solo visitano le città, ma spesso dimostrano curiosità nei confronti dei lavori in corso per riportare alla luce la bellezza originale dei siti, dopo anni di umidità, smog e le impurità.
È accaduto a Cividale, come ha spiegato il sindaco Bernardi, «le persone guardavano i lavori per ripulire il Tempietto Longobardo, portandone alla luce le bellezze originali, stiamo lavorando sugli affreschi, le statue e i gessi e ci siamo accorti che non solo arrivano persone che vogliono conoscere la storia dei luoghi, ma anche studiosi, una presenza importante di turismo molto specializzato che vuole scoprire le moderne tecnologie usate in questi processi».
Aquileia, come ha spiegato il sindaco Zorino, ha un progetto ampio in corso, che mira anche a collegare la marina con i suoi 400 posti barca, ma che da luglio vedrà il sito Unesco collegato a Grado da una tratta marittima, una nuova opportunità turistica che passa quindi dal porto fluviale.
Aquileia, che festeggia 25 anni dal riconoscimento di città Unesco, registra una permanenza di 4-6 giorni da parte dei turisti, che è la più alta in regione». Non solo, si mira a «realizzare un parco archeologico vivo, in cui la città non sarà più divisa dal bene culturale», ha spiegato Zorino.
La città di Palmanova, come ha spiegato Savi, investirà 62 milioni entro il 2027 e sta valorizzando una torre piezometrica dalla quale si potrà godere di una vista panoramica oltre che un percorso turistico che con i QrCode permette di conoscere la storia culturale della città. Inoltre c’è un investimento di 2 milioni per riportare alla luce tutti i bastioni originali», ha detto Savi.
Le città Unesco guardano al futuro, alle loro capacità di sviluppo per poter essere ancora più attrattive nei confronti di un turista che va alla ricerca della storia, concedendosi anche “un assaggio” dei prodotti del territorio.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto