Legacoop si schiera e punta su un’unica Camera di commercio
UDINE. Anche Legacoop chiede una Camera di commercio unica per il Friuli Venezia Giulia. L’ente che è il punto di raccordo del mondo mutualistico della regione, ieri dal quartier generale di Udine, ha tracciato la strada da seguire anche nel 2017 e la parola d’ordine è «aggregazione», ha detto il presidente Enzo Gasparutti.
«Siamo convinti che intraprendere percorsi di unificazione sia necessario e consenta di rispondere più adeguatamente ai cambiamenti intervenuti nell’economia e nella società - ha indicato il presidente della Centrale cooperativa del Friuli Venezia Giulia - per questo auspichiamo che si arrivi anche all’istituzione di un’unica Camera di Commercio, Industria e Artigianato del Fvg operativa sul territorio».
«La nostra - ha detto anche - è una piccola regione e le sovrastrutture tendono a creare burocrazia e raddoppiano i costi. Serve una logica di spending review ed efficienza, ma con una progettualità adeguata».
Perché in un territorio di confine, con un milione e 200 mila abitanti, «servono forze ed energie per affrontare grandi questioni - ha incalzato Gasparutti -, l’export rappresenta un valore per il Paese. La Cciaa unica sarebbe più efficiente e capace di dare risposte positive al sistema delle imprese».
Dal canto suo Legacoop sta costruendo l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
«Con l’inizio del prossimo anno prenderà avvio questo coordinamento che coinvolge le tre centrali cooperative della regione: Acgi, Confcooperative e Legacoop Fvg - ha spiegato il presidente Gasparutti -. Rappresenta un passo avanti importantissimo per dare più forza al sistema cooperativo a livello locale, nazionale e internazionale; la nostra organizzazione lavorerà costantemente per rafforzare il dialogo con le altre due Centrali cooperative per condividere progetti e interventi per lo sviluppo del territorio sostenendo un cammino comune, quello dell’Alleanza fra le tre centrali, che sta diventando realtà e che nascerà per dare maggiore incisività alla rappresentanza della cooperazione».
L’occasione è stata anche utile per tracciare un primo bilancio dell’anno per le cooperative del Friuli Venezia Giulia. «È ancora presto per snocciolare numeri - ha detto il presidente di Legacoop -, ma siamo in linea con il 2015, se non meglio».
Circa l’andamento dei settori, le cooperative di produzione lavoro hanno «saputo affrontare le nuove esigenze del mercato». Pur con grandi difficoltà, il settore tiene per fatturato e occupazione, grazie al contributo dato dalle cooperative di progettazione, impiantistica e metalmeccaniche.
Sono andate mediamente meglio le cooperative del comparto Servizi che hanno fatto registrare un aumento del valore della produzione. Diverse cooperative locali hanno ulteriormente consolidato la propria presenza a livello nazionale.
La cooperazione sociale è riuscita a reagire ai tagli attraverso la capacità di proporre nuovi servizi e attività. La novità è stata la promozione della cooperazione nel settore sanitario, con l’apertura di due poliambulatori a Pradamano e a Trieste e la cooperazione tra medici di medicina generale e delle società di mutuo soccorso.
Stabile, ma con prospettive di crescita il settore Agricolo e agroalimentare, mentre il Consumo continua a essere in crisi per l’offerta sovradimensionata a fronte della domanda.
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