Leghisti e grillini, sfida per il municipio

Il Carroccio punta a espugnare anche la Regione, la base a Pordenone vuole Muzzin. Di Battista (M5S): «Entreremo in consiglio»
FOTO MISSINATO - ZAIA A TORRE
FOTO MISSINATO - ZAIA A TORRE

PORDENONE. Voglia di rivincita da una parte, voglia di cambiare lo status quo dall’altra. Ma in entrambi i casi voglia di agguantare il municipio di Pordenone e cambiare la politica e la città.

La Lega Nord e il Movimento 5 stelle hanno lanciato il guanto della sfida e guardano con piglio deciso alla guida del Comune. Il Carroccio punta addirittura alla guida della Regione – lo stesso Luca Zaia, presidente del Veneto, ieri sera ha lanciato Massimiliano Fedriga come possibile candidato presidente – passando per le amministrative.

Casa Lega. Il presidente della Regione Veneto, accolto alla festa regionale a Torre da richieste di selfie, come un divo del cinema, ha stretto le mani di tutti, ha aperto il suo intervento ricordando Fulvio Follegot – «Il gentleman della Lega» – e ringraziando gli organizzatori della festa, e ha scaldato una platea che nella prima serata non ha raggiunto i livelli delle feste dei tempi di Bossi e Maroni, ma che aveva comunque numeri importanti.

Un pubblico pieno di giovani (di solito grandi assenti dalla politica) e di donne, un pubblico meno folcloristico e più ricercato, anche nel look, ma non meno motivato del passato.

L’offensiva. Ci ha pensato il segretario provinciale Stefano Zannier ad attaccare la presidente Serracchiani «che ha distrutto con i suoi servi questo territorio». Ha invocato lo scatto d’orgoglio e invitato ad agire per «prendere a scarpate nel c....la signora e mandarla a casa».

Il consigliere provinciale Andrea Delle Vedove ha augurato al suo partito «che si al’inizio di una nuova amministrazione, anche a Pordenone. Dateci una mano». In città c’è voglia di “espugnare” il municipio, ma di farlo proprio partendo dalla base.

Per questa ragione i militanti hanno raccolto le firme della sezione per sostenere la candidatura di Renzo Muzzin. Il segretario cittadino ieri sera ha ringraziato dal palco i militanti che hanno organizzato – tutti al lavoro, anche i “pezzi grossi” come Simone Polesello e Vannia Gava tra i tavoli – e il Torre calcio che ospita la festa «perché non insegna solo uno sport, ma le regole e il rispetto». La sezione è dalla sua parte, chissà se basterà per fargli avere l’investitura di sindaco.

5 stelle. Chi non sembra per nulla preoccupato dal nome e dal volto del candidato sindaco è il Movimento 5 stelle. «Io i candidati non li conosco mai, in nessun posto in cui vado e questo è veramente elemento di garanzia» ha spiegato ieri Alessandro Di Battista che in serata è stato ospite d’onore al Deposito.

«A Pordenone come in altri Comune si partirà dal programma e i cittadini di potranno apprezzare per questo. Attorno a quello si crea la candidatura, non il contrario e una lista di persone che poi sarà certificata. Non so che risultato potremo fare qui, sarà la prima volta, ma sarà importante.

Per ogni consigliere eletto – è stata la sottolineatura del deputato –, ce ne sarà uno in meno di loro». Dove per “loro”, si intendono i partiti, quelli con cui i 5 stelle non fanno accordi.

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