L’emergenza non frena trapianti e terapie oncologiche: riprogrammate 2 mila agende per garantire le prestazioni

UDINE. Ambulatori e sale operatorie riprendono a lavorare a ritmo sostenuto all’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale, dopo tre mesi di emergenza durante i quali però, mette in chiaro il direttore generale Massimo Braganti, «l’attività non solo è proseguita, ma in certi settori è addirittura aumentata».
Il rimando va all’Oncologia, dove le prestazioni fra marzo e aprile del 2020 sono state 4.761, a fronte delle 4.706 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. Mentre il numero dei trapianti – una decina in tutto – si è mantenuto in asse con i valori del 2019. Nel periodo in cui le misure di sicurezza erano massime per limitare i contagi, ammette il direttore, alcune attività a livello ambulatoriale, principalmente quelle in priorità differita, sono state rinviate e stanno ripartendo.
Ma la riprogrammazione è complessa, fa capire Braganti, perchè deve tener conto della necessità di allestire spazi adeguati e delle tempistiche legate alle procedure di sanificazione. «Abbiamo dovuto ridisegnare l’organizzazione – annuncia il direttore generale –: i tempi in epoca pre-covid erano più ristretti, ora sarà necessario garantire la sanificazione fra una prestazione e l’altra, di conseguenza, i calendari dovranno essere rivisti, un’operazione cui si stanno dedicando gli uffici, impegnati a reinserire oltre 2 mila agende».
Chi ha fissato un appuntamento per una visita o un intervento, anche in libera professione, dovrà quindi avere un po’ di pazienza. Per tutti, la raccomandazione è quella di presentarsi puntuali ed evitare anticipi.
Quanto agli interventi chirurgici, «quelli in urgenza sono sempre stati garantiti – precisa il direttore – le strutture interessate ai percorsi Covid sono state quelle di Palmanova e Udine, ma solo in parte, perchè la palazzina 15 ha proseguito la sua regolare attività, come in altre strutture. Ora si cerca di riprendere a pieno ritmo l’attività chirurgica con alcune precauzioni: all’accettazione viene effettuato uno screening del paziente che, 24 ore prima dell’intervento, è sottoposto a un tampone».
Ma il riavvio delle attività a pieno regime deve anche fare i conti con la necessità di garantire le ferie al personale, precisa il direttore generale, che proprio in questi giorni è alle prese con la definizione del piano. E poi bisognerà tener conto degli spazi: attenzione verrà riservata al razionale impiego di tutti gli ambulatori sul territorio. Un discorso che si estende ai prelievi: «Possono essere effettuati nei distretti e in tutti i presidi sanitari, i campioni vengono processati dal laboratorio centrale» mette in chiaro il direttore generale, invitando gli utenti a evitare assembramenti.
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