Leptospirosi, un uomo di Cassacco rischia la vita

È allarme in Friuli per la proliferazione di topi e nutrie che diffondono anche l’hantavirus, la tularemia e la febbre da morso
20090904 - NAPOLI - INFLUENZA A:PRIMARIO COTUGNO,ORGANIZZATI PER EVENTUALE PICCO. Mascherine e presidi medici obbligatori per tutti all'ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli , nella foto di oggi 4 settembre 2009, anche per gli addetti alla sicurezza e all'accettazione. CIRO FUSCO /ANSA /JI
20090904 - NAPOLI - INFLUENZA A:PRIMARIO COTUGNO,ORGANIZZATI PER EVENTUALE PICCO. Mascherine e presidi medici obbligatori per tutti all'ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli , nella foto di oggi 4 settembre 2009, anche per gli addetti alla sicurezza e all'accettazione. CIRO FUSCO /ANSA /JI

UDINE. La sua vita è rimasta appesa a un filo per giorni a causa della leptospirosi che probabilmente ha contratto utilizzando acqua piovana per bagnare l’orto.

La proliferazione di topi e nutrie sta producendo i suoi effetti ed è allarme per la diffusione di malattie che trovano nei ratti i loro vettori principali, la leptospirosi in primis, ma anche l’hantavirus, la salmonella, la febbre da morso di topo o la tularemia.

Quello che è approdato all’ospedale di Udine nei giorni scorsi non era il primo paziente affetto da leptospirosi, ma certo era il più grave, tanto che si è temuto per la vita. È arrivato al Pronto soccorso i primi di settembre: da qualche giorno il proprietario di un’azienda agricola di 65 anni residente a Cassacco aveva febbre alta, disturbi urinari e dolori addominali accompagnati dalla mancanza di appetito.

Non aveva dato importanza a quei sintomi finchè le sue condizioni si sono aggravate. I primi esami hanno evidenziato una grave insufficienza renale che ha reso necessaria la dialisi immediata e un quadro epatico altrettanto grave con aumento delle transaminasi.

Le sue condizioni sono precipitate velocemente e il pensionato è stato ricoverato urgentemente in Terapia intensiva intubato, con sostegno al microcircolo, assistenza anestesiologica e terapia antibiotica. Nei giorni scorsi è uscito dalla rianimazione ed è stato trasferito in reparto.

L’uomo, proprietario di un’azienda agricola in cui si allevavano galline, cani e gatti, era solito raccogliere in un serbatoio l’acqua piovana che utilizzava per bagnare le piante nell’orto. Quasi certamente è stato il contatto con l’acqua contaminata dalle deiezioni dei topi a determinare la trasmissione della malattia.

Purtroppo non è il primo caso di questo tipo arrivato all’ospedale di Udine, come osserva il direttore della Clinica malattie infettive Matteo Bassetti.

«La leptospirosi è una malattia che nel 50 per cento dei casi può portare alle morte del paziente – premette –. Vista la numerosa presenza di ratti e nutrie vanno evitati alcuni comportamenti a rischio. Fare il bagno nelle acque stagnanti è uno di questi – elenca –, ma anche raccogliere l’acqua nei depositi o contenitori in campagna cui i ratti possono accedere per abbeverarsi lasciando all’interno le loro deiezioni è pericoloso, perché nel caso le mani vengano a contatto con quel liquido e poi con le mucose della bocca, del naso o degli occhi si può verificare il contagio».

Un’altra situazione che i medici stanno monitorando è quella legata alla diffusione dell’hantavirus, segnala Bassetti, una patologia che coinvolge l’apparato respiratorio e può essere causa di gravi polmoniti. In Slovenia, infatti, è allerta per l’invasione di topolini di campagna, registratasi nella vicina regione della Gorenjska e della Carniola.

Un fenomeno del tutto simile a quello registratosi in Alto Friuli. In Slovenia le autorità sanitarie locali hanno invitato la popolazione a un’attenta profilassi e prevenzione dopo che, nel solo mese di giugno, sono stati accertati 49 casi di febbre emorragica causate da infezioni da hantavirus. In tutto, questa primavera, i casi di febbre murina denunciati dalle autorità slovene anche alla rete di allerta sanitaria dell’Unione Europea, sono già 116.

Non vanno inoltre trascurati i casi di infezione causata da salmonella che, mette in guardia Bassetti, può essere trasmessa dal contatto con escrementi di topo e di gallina sulle uova non adeguatamente lavate. Infine il direttore della Clinica malattie infettive mette in guardia sulla tularemia trasmessa dai topi e dagli scoiattoli che può risultare mortale e dalla febbre da morso di topo che provoca conseguenze a carico delle vie respiratorie e della faringe.

«In ogni caso – evidenzia Bassetti – meglio evitare di fare i bagni negli stagni o, comunque, nelle acque ferme come del resto di conservare acqua nei recipienti per lungo tempo. È consigliabile lavare accuratamente le uova, la frutta e la verdura, meglio se con bicarbonato e amuchina, e lavarsi sempre le mani prima di mangiare o di toccare la bocca o le mucose».

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