Lettere recapitate a singhiozzo: dal 21 aprile tocca a Udine

Mancano dieci giorni all’avvio del recapito postale a giorni alterni in provincia dove (salvo la Carnia e l’area di Codroipo) la consegna è ancora quotidiana

UDINE. Meno dieci. Sono i giorni che mancano all’avvio del recapito postale a giorni alterni in provincia di Udine dove (salvo la Carnia e l’area di Codroipo) la consegna è ancora quotidiana.

Il “privilegio” ha le ore contate. Il 16 aprile passeranno infatti al nuovo sistema alternato le zone di Latisana e Cervignano, il 7 e il 21 maggio quelle restanti. Udine (città) compresa.

Cambia per i residenti, che si vedranno recapitare la posta un giorno sì e uno no, cambia per i portalettere. Un esercito di oltre mille lavoratori sui 2 mila 500 a libro paga di Poste Italiane in Fvg.

I primi a fare i conti con la novità saranno i postini delle zone di Latisana, Codroipo e comuni limitrofi. Cinquantotto persone in tutto: 22 dedicate alle linee business, 36 alla consegna della posta “ordinaria”.

Le prime si troveranno a lavorare soprattutto nel pomeriggio, per assecondare le richieste dei nuovi clienti di Poste italiane, vedi Amazon e le società di e-commerce che privilegiano appunto la consegna nella seconda metà della giornata. Poste Italiane non può più fare a meno di loro.

La consegna della posta non basta più. Anzi, è ragione di una perdita di circa 500 milioni di euro l’anno. Un buco che l’azienda intende appianare attuando – con il via libera dell’autority – la consegna a giorni alterni e concentrandosi su nuovi servizi.

«La riorganizzazione – spiega Domenico La Rocca, segretario regionale di Spl Cisl – prevede che il 60% degli addetti al recapito lavori al mattino, il 5% abbia un turno a cavallo della mezza giornata, il 35% operi invece al pomeriggio. Si parte alle 9 per finire intorno alle 20».

Alle linee di recapito della posta ordinaria si affiancheranno linee business. Le prime consegneranno la posta “tradizionale”, le seconde quella di maggior valore, dalle raccomandate a prodotti acquistati su internet. Interverranno in parte a rinforzo delle linee ordinarie, che manterranno una quota di prodotti in consegna sulle 24 ore, più si faranno carico della corrispondenza di pregio.

Compresi i prodotti delle società di e-commerce (vedi Amazon) con cui Poste italiane ha iniziato a lavorare e prevede di lavorare sempre più in futuro. Anche per effetto di un decremento progressivo della posta tradizionale, via, via scalzata da pec ed email.

Una dinamica che promette di ripercuotersi ancora una volta sulla forza lavoro tra le cui fila l’azienda ha annunciato diversi esuberi, ma non licenziamenti.

Al tavolo nazionale, Poste e sindacati hanno infatti raggiunto un accordo per rilanciare i servizi senza che a pagare il conto della riorganizzazione debbano però essere i lavoratori.

«Esuberi ne avremo – conclude La Rocca -, ma saranno o ricollocati all’interno dell’azienda nell’ambito di altri servizi, oppure incentivati all’esodo nel caso in cui pochi anni li separino dalla pensione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto