L'ex caserma Osoppo di Udine diventa sede di 70 associazioni FOTO

UDINE. Nella palazzina comando dell’ex caserma Osoppo, dove un tempo gli ufficiali d'artiglieria organizzavano i pranzi conviviali, troveranno spazio 70 associazioni. L’edificio pregevole dal punto di vista architettonico è tornato agli antichi splendori e, ieri, il sindaco Furio Honsell, con l’onorevole Gianna Malisani (Pd) hanno tagliato il nastro. Un’inaugurazione che rappresenta solo la prima tappa del percorso che porterà al recupero dell’area dismessa situata tra le vie Brigata Re e Delle acque.
«Oggi è un giorno importante» ha esordito il primo cittadino ringraziando il gruppo di dipendenti comunali, coordinati dall’architetto Lorenzo Agostini, e l’impresa Naonis di Porcia, che hanno progettato ed effettuato il restauro. E ricordando che quel recupero è stato fortemente voluto dall’allora assessore ai Lavori pubblici Malisani - «grazie al quale - ha aggiunto con tono ironico - è stata eletta alla Camera» - il sindaco ha fatto notare che quando il Comune ha i fondi i progetti li porta a termine. «Se avessero dato al Comune anche i fondi per l’ex caserma Piave oggi potremmo inaugurare anche il nuovo hospice».
Commenti a parte quella di ieri è stata davvero una giornata da ricordare per un luogo destinato a diventare un punto di riferimento per il quartiere, una sorta di centro culturale capitanato dalla Società alpina friulana (Saf). Sarà proprio questa associazione a coordinare la suddivisione degli spazi situati tra il primo e il secondo piano, circa 1.000 metri quadrati di superficie, da assegnare alle altre associazioni che, in molti casi, possono condividere un unico ufficio. «Qui - ha spiegato il presidente della Saf, Sebastiano Parmegiani - trasferiremo la biblioteca di consultazione composta da 4 mila volumi, mentre gli Amici della musica porteranno il loro pianoforte». L’obiettivo è quello di organizzare momenti di intrattenimento musicale e culturale nella parte di giardino arricchito dalla vasca dei pesci rossi e dal barbecue usato dai militari per le grigliate.
I sodalizi che decideranno “abitare” nella cosiddetta casa delle associazioni dovranno rispondere al bando che il Comune pubblicherà entro maggio. «È uno spazio molto atteso dalle associazioni, molti saranno spazi condivisi in buona armonia» ha aggiunto il sindaco nel dichiarare la palazzina aperta all’Anpi e all’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione.
A fare da guida all’interno della palazzina è stato l’onorevole Malisani che da esperta di opere d’arte, si è soffermata sul recupero dei serramenti e delle porte con il simbolo del 27simo gruppo artiglieria pesante semovente stampato sui vetri, sugli stucchi recuperati in quella che sarà la sala convegni in grado di ospitare un centinaio di persone. «Fu l’allora assessore Malisani a capire immediatamente che il recupero di questo edificio poteva essere recuperato subito» ha ricordato Honsell, mentre l’onorevole faceva notare altri elementi di pregio come il cornicione di copertura, i pavimenti di marmo, i battuti veneziani e le boiserie in legno.
In effetti il complesso è interessante anche per la varietà di specie arboree presente nel parco interno dove non mancano le magnolie. Qui abbastanza distanziati si contano diversi edifici, alcuni molto grandi, tutti sviluppati su due o tre piani al massimo.
Imponente la palestra dei militari come pure la piazza d’armi e l’area parcheggio dove venivano schierati i carri armati. «Da oggi - ha ribadito il sindaco - questo luogo diventa lo spazio con il fior fiore dell’associazionismo e del volontariato friulano».
L’ex caserma Osoppo è stata trasferita dallo Stato alla Regione e da quest’ultima al Comune circa sei anni fa, assieme all’ex caserma Piave di via Calatafimi. Si tratta di due aree strategiche per lo sviluppo della città che l’amministrazione comunale vorrebbe sfruttare anche in termini abitativi e direzionali. In particolare il Comune pensa di trasformare l'ex caserma Osoppo in una sorta di quartiere all’interno del quartiere. Un punto di ritrovo per gli amanti della cultura, dello sport e del tempo libero. «Abbiamo deciso di trasferirci qui - ha spiegato il presidente della Saf - perché in centro è sempre più difficile trovare parcheggio, mentre qui si arriva comodamente in auto».
Non è escluso, inoltre, che nell’ambito del recupero della’area dismessa il Comune decida di allargare anche via Delle acque strada oggi piuttosto stretta. In questo modo le ricadute in termini di viabilità interesseranno l’intera zona tra il cavalcavia Simonetti e il tratto intermedio di via Cividale.
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