L’export dei distretti cala del 4 per cento I DATI
UDINE. I distretti del Friuli Venezia Giulia continuano a essere il fanalino di coda del Triveneto (che cresce del 2,1% in linea con la media nazionale), registrando un altro calo sul fronte delle esportazioni nel primo trimestre del 2013, con l’eccezione dell’ottima performance conseguita dagli elettrodomestici di Pordenone (+ 24%) e del buon andamento di coltelli e forbici di Maniago (+ 7,7%).
I buoni risultati ottenuti negli Stati Uniti e in altri mercati emergenti, come Emirati Arabi Uniti, Vietnam, Turchia e India, non sono bastati a compensare i cali registrati in Cina, Germania, Francia e Brasile.
Nel dettaglio, a incidere sull’arretramento (il sesto consecutivo) dell’export in regione (- 4,2%) sono stati i tre distretti che accusavano difficoltà già l’anno scorso: le sedie e i tavoli di Manzano, la componentistica e la termoelettromeccanica friulana e il mobile di Pordenone. A questi, si è aggiunto il distretto dei vini del Friuli.
Il mobile di Pordenone ha tenuto botto solamente nel Regno Unito, mentre ha sofferto di riduzioni di esportazioni in tutti gli altri principali sbocchi commerciali, soprattutto in Francia e in Germania. Paesi in cui anche le sedie e i tavoli di Manzano hanno incontrato difficoltà e subito cali di export.
La componentistica e la termoelettromeccanica friulana, invece, ha retto bene negli Stati Uniti, in India e in Turchia, mentre così non è stato (con perdite significative) in Germania, Cina e Russia, vale a dire rispettivamente nel primo, secondo e quinto sbocco commerciale. Infine, i vini del Friuli sono andati male in particolare negli Stati Uniti, in Germania, in Polonia, in Russia e in Canada.
Gli altri tre distretti regionali, invece, si sono fatti valere all’estero, riuscendo dunque a ottenere buoni risultati sui mercati europei (soprattutto in Germania): si tratta del prosciutto di San Daniele, degli elettrodomestici di Pordenone e dei coltelli e forbici di Maniago.
Il prosciutto sandanielese ha mantenuto stabile la performance dell’anno precedente; gli elettrodomestici di Pordenone hanno conseguito buoni risultati anche in Francia e Svezia e hanno registrato complessivamente un aumento dei valori esportati al 24%, mentre coltelli e forbici di Maniago si sono distinti anche in Austria e Spagna ottenendo un aumento del 7,7% rispetto all’anno scorso.
Nell’insieme, dunque, i distretti del Friuli Venezia Giulia hanno conseguito buoni valori di export negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi Uniti, in Vietnam, in Turchia e in India; mentre i valori delle esportazioni hanno conosciuto una sensibile diminuzione in Cina, Germania, Francia e Brasile.
Analizzando complessivamente la situazione del Nordest, nel primo trimestre del 2013 si legge una crescita tendenziale dell’export del 2,1% in linea con quella registrata a livello nazionale. La parte del leone, anche questa volta, la fanno i distretti del Veneto e del Trentino Alto Adige, che hanno registrato, rispettivamente, un aumento pari al 3,3% e all’8%.
Dei 23 distretti veneti monitorati, 16 hanno ottenuto risultati positivi. Spiccano per crescita a doppia cifra: termomeccanica scaligera, elettrodomestici di Treviso, vini veronesi, prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e il mobile d’arte bassanese, mentre segnali di debolezza sono emersi nella calzatura sportiva di Montebelluna, nel tessile e nell’abbigliamento di Treviso e nella meccanica strumentale di Vicenza.
Tra i distretti del Trentino Alto Adige si è distinto quello delle mele dell’Alto Adige, grazie agli ottimi risultati conseguiti nei suoi due maggiori sbocchi commerciali, Germania e Spagna, ma anche in Libia e Svezia. Bene anche i distretti del sistema casa e dei vini.
Un quadro negativo, per il Triveneto, emerge infine analizzando i dati sugli ammortizzatori sociali, che tengono conto anche delle difficoltà incontrate sul mercato interno. Le ore autorizzate di cassa integrazione sono ritornate vicine al massimo storico del 2010 (16,7 milioni contro 11,6 milioni del 2012). La Cig straordinaria è passata a + 37,2% (quota 7,6 milioni); la Cig in deroga a + 75,8% e la Cig ordinaria a + 30%.
Le previsioni per la seconda parte del 2013 vedono una fase in salita per l’economia italiana e del Triveneto, in particolare sul mercato interno ed europeo. Il superamento della fase recessiva sarà possibile qualora le nostre imprese riusciranno a sfruttare al meglio le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali, soprattutto al di fuori dell’area euro. Necessari, in tal senso, nuovi investimenti per riposizionare l’export verso i mercati a maggior potenziale.
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