Lignano, fine giugno: lo steward in spiaggia controlla se ti lavi le mani. Io dico "no, grazie"

Li chiamano Steward da spiaggia. Professionisti della sicurezza che, naturalmente, saranno formati, grazie a dei corsi on line gratuiti (peraltro mi piacerebbe sapere chi paga i formatori). Un corso speciale per creare nuove figure “in grado di rendere impenetrabili al coronavirus le attività imprenditoriali e commerciali con grandi flussi di persone”.
Capperi! Che faranno mai questi steward? Lo “steward da spiaggia", è preposto a controllare l'accesso, ma anche la partecipazione ad attività ricreative di balneazione e in spiaggia. Seguendo il turista nel rispetto delle misure base di prevenzione - come lavarsi spesso le mani, evitare di creare affollamenti appunto in spiaggia, ricordare di ordinare cibo e bevande possibilmente tramite mail o messaggi senza recarsi al bar o al ristorante, sostare vicino alle docce o ai bagni rispettando il distanziamento sociale, indossare i dispositivi di protezione individuale. Insomma educare i turisti a divertirsi senza rischi.
Già me lo vedo, il nostro, all’ingresso dello stabilimento. “Buongiorno signora si è lavata le mani stamattina, vero? Le ha lavate anche il bambino? Vai via dalla doccia tu: non vedi che siete già in quattro?! Non ti avvicinare troppo al water che c’è già un signore che fa la pipì! E tu, hai sete? E’ meglio se mandi un messaggio!”.
Va bene. Io lo so che non è uno scherzo questa cosa del Covid. Ma tutta questa vicenda sta diventando una farsa. E non solo perchè ad ascoltare gli esperti anche le certezze di un "sì vax" vacillano, ma perchè si sta scivolando nel ridicolo. Ma davvero serve uno che mi ricordi di lavarmi le mani o di stare a un metro da uno sconosciuto che sta orinando? Davvero per tutto questo servono dei corsi?
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