Lignano, la stagione parte al rallentatore

Meteo avverso e crisi economica frenano l’afflusso di turisti. Ma gli operatori fanno gli scongiuri: ci sono luglio e agosto
Lignano 13 Giugno 2015 terrazza a mare © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Lignano 13 Giugno 2015 terrazza a mare © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco

LIGNANO. Non decolla la stagione nella riviera friulana. Il freno a mano è ancora tirato. Si risente del meteo, si risente della crisi, si risente di un clima generale di sfiducia. A conti fatti, il numero delle presenze non fa presagire che questa sia l’estate del rilancio. Per il momento, almeno.

Ci pensano alcune manifestazioni a “salvare”, con migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo, un turismo che ancora non registra i grandi numeri. Eppure, nonostante negli hotel la disponibilità di camere sia ancora alta (così come per gli appartamenti), si guarda a luglio e agosto con una certa fiducia.

«L’ottimismo non può mancare - afferma l’imprenditore Sergio Vacondio -. Il mese di giugno ha avuto due tempi, il primo con delle festività e il secondo con del brutto tempo e questo ha dato una frenata. Quello che si poteva fare è stato fatto. Purtroppo, bisogna tener conto di una situazione economica e psicologica generale che non è delle migliori e di questo risente non solo Lignano, ma tutte le altre località di mare».

Maggio e giugno non hanno sorriso del tutto alla città. «Questo mese è andato abbastanza bene - dichiara l’albergatore Bruno Della Maria -, anche se a causa del tempo abbiamo sofferto nell’ultima parte. Per fortuna che ci sono state parecchie manifestazioni che hanno riempito gli alberghi anche se non sono ben pubblicizzate e sarebbe il caso di potenziarne la promozione. Rispetto all’anno scorso, siamo meglio a livello di presenze, certo è che ormai i turisti sono sempre più prudenti a prenotare e aspettano sempre le previsioni. Come sappiamo, tutto dipende dal bel tempo».

Che non sia stato un giugno memorabile lo conferma anche il neo eletto presidente di Confcommercio, Enrico Guerin. «Con gran parte delle festività - spiega - cadute nel mese di maggio, inevitabilmente si è creato un “buco” a giugno e il tempo degli ultimi dieci giorni non ci ha proprio aiutato. Questo l’abbiamo un po’ pagato. Come presenze a giugno forse c’è stato un leggero calo rispetto lo scorso anno, ma siamo in linea con le aspettative. Vedendo, però, le prenotazioni già arrivate, siamo fiduciosi per luglio e agosto. C’è stato anche un ritorno degli italiani e questo ci fa ben sperare».

Insomma, nella località ci credono nel rilancio. «Questo inverno abbiamo lavorato tanto e ora speriamo di raccogliere i frutti», affermano. E sperano di scacciare via al più presto lo spettro della passata stagione, la più “nera” degli ultimi cinquant’anni. Non è facile, ci si appella al meteo innanzitutto. E si guarda avanti. Con fiducia, in attesa che finalmente si possa parlare di tutto esaurito.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto