Lignano, le Poste “snobbano” Riviera

LIGNANO. Non sono soltanto i residenti di Lignano Riviera a dover fare i conti con una posta “a singhiozzo” durante tutto l’anno («Se va bene ci arriva una volta ogni quindici giorni» dicono).
I disservizi hanno infatti colpito anche i turisti: fino a qualche giorno fa chi voleva mandare una cartolina a parenti o amici o spedire una lettera doveva recarsi alla posta centrale o utilizzare le cassette di Pineta e Sabbiadoro.
Perché quelle di Riviera erano avvolte dal nastro adesivo. Sigillate. Impossibile utilizzarle. Non solo. In corso delle Nazioni, davanti all’edicola “Patty Shop”, all’angolo con viale dell’Industria, la cassetta è stata tolta. «Inspiegabilmente – affermano gli esercenti – , senza darci un preavviso e senza darci alcuna motivazione».
Le lamentele e le proteste non si sono fatte attendere. Del resto questo è un disservizio sia per i vacanzieri, sia per coloro che lavorano e vivono a Riviera.
«I turisti – afferma Riccardo Carulli, titolare insieme alla moglie del “Patty Shop” – acquistando i relativi francobolli, sono obbligati a percorrere qualche chilometro per trovare una cassetta postale. La domanda fatta da un qualunque straniero “dove posso imbucare?” crea notevole imbarazzo. A seguito della mia risposta “a Lignano Pineta o a Sabbiadoro” il turista replica: “A cosa servono allora le cassette a Riviera?” (alcune di esse sono state avvolte da sacchi neri generalmente utilizzati per le spazzature ndr)».
I gestori dell’edicola hanno interpellato le Poste per capire il motivo del disservizio. «L’ufficio di Pineta – continua Carulli – mi consiglia di rivolgermi all’ufficio competente di Latisana. L’ufficio di Latisana mi consiglia di rivolgermi all’ufficio competente di Udine. L’ufficio di Udine mi invita a segnalare tramite apposito modulo da inviare a Roma in una casella postale. Comunque a me risulta che fino al primo luglio il servizio postale non funzioni qui a Riviera».
Il nastro adesivo ieri era stato tolto, ma resta il problema della mancanza di cassette. «Il turista – aggiunge l’edicolante – resta privo di un servizio importante nonostante abbia acquistato un prodotto dello Stato che poi non dà controprestazione. Vi è un danno all’immagine di Lignano sia per il fatto in sé sia perché le cartoline sono un veicolo pubblicitario. Non solo. L’utente non è in grado di conoscere le motivazione del comportamento delle Poste Italiane e ogni ufficio rinvia a quello di competenza superiore, senza che possa essere individuato un vero responsabile con capacità decisionali. I tabacchini e giornalai sono attività che rappresentano anche il servizio postale e che rimangono coinvolte».
Nessun esercente, lo ribadiscono a più voci, è stato interpellato per un parere. (v.z.)
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