Lignano sold-out e locali pieni fino all’alba, indotto milionario e boom sui social

LIGNANO. Vale, vale. Eccome se vale. Il Jova beach party è una sorta di “big one”, lo spettacolo più importante della stagione lignanese e le sue ricadute, in termini economici e di immagine, sono all’altezza dell’evento. Circa 50 mila persone stanno affollando Sabbiadoro e dintorni in questo week end di inizio luglio: in gran parte giovani, provenienti da fuori regione e qualcuno dall’estero, disposti a spendere. E a postare sui social le testimonianze della festa. Perchè poter dimostrare al mondo che “io c’ero”, ai tempi di Facebook e Instagram, vale più dei racconti fatti al bar con gli amici.
L’impatto economico di questo concerto è sicuramente superiore ai 10 milioni di euro, anche se una stima precisa, come quella effettuata dai ricercatori dell’università di Udine nel 2018 su Vasco, Cremonini e Negramaro, non è stato possibile replicarla.
I conti in tasca
L’estate scorsa i 3 concerti top a Lignano, hanno portato in tutto circa 60 mila ospiti in tre diversi periodi della stagione. Per viaggio, pernottamento, cibo, bevande, merchandising, intrattenimento e altro, l’Università di Udine (referenti i docenti Francesco Marangon, Laura Rizzi, Marika Gon, Stefania Troiano in collaborazione con Fvg Live) ha calcolato una spesa pro capite pari a 205 euro, per oltre 10 milioni di indotto, mentre il totale generale arriva a 16 milioni. La spesa della “macchina” organizzativa dei tre concerti è stata di 1,3 milioni.
«Ma per l’evento di Jovanotti - spiega la professoressa Rizzi - non è possibile fare un paragone preciso con i numeri di Vasco Rossi, per molti motivi, innanzitutto perchè il popolo dei fan è diverso. Diciamo che oggi ci si può attendere un impatto economico superiore, visto che stiamo parlando di circa 50 mila persone, mentre per Vasco ce n’erano 27 mila allo stadio. Inoltre una cosiddetta data zero, proprio per il suo carico di curiosità e attesa, può indurre i partecipanti a spendere anche un pochino di più rispetto agli standard normali».
Affari a gonfie vele
Trovare una stanza in un albergo, in questi giorni a Lignano e dintorni, è impossibile, a meno di disdette dell’ultimo momento, ma questa ipotesi è pari a quella di trovare un ago nel pagliaio. Sono circa 18 mila i posti letto nelle strutture tra Sabbiadoro, Pineta e Riviera, ma è sold out anche l’entroterra (Latisana e paesi vicini), mentre chi non ha trovato posto, si è spinto fino a Bibione e perfino a Grado. I prezzi delle camere sono aumentati per l’evento: nulla di eccezionale, è la legge della domanda e dell’offerta.
Sul sito specializzato di Booking il costo medio di una stanza doppia in un hotel lignanese era stimato, in questo week end, a 156 euro a notte. Spesa che cala drasticamente, fino a 96 euro di media, per la notte tra oggi e lunedì 8 e si mantiene su questi livelli per le giornate successive. Campeggi, villaggi turistici, appartamenti, completano il ventaglio dell’offerta.
Chi ne ha la possibilità, ovviamente, dorme nelle seconde case, quindi buona parte dei 50 mila di Vasco resteranno a Lignano almeno fino a questa sera, ma chi viene da lontano ha optato anche per pacchetti più lunghi, così da godersi un po’ di spiaggia e di mare.
Operatori soddisfatti
I responsabili del mondo economico della località balneare benedicono questa stagione dei concerti. «È un grande evento - racconta Enrico Guerin albergatore aderente a Confcommercio - che sta portando molti benefici un po’ a tutti.
Le strutture sono sold out da tempo, solo alcuni hanno ritoccato i listini stagionali per Jovanotti, ma non è stata la norma, molti hotel hanno mantenuto i prezzi della normale stagione, soprattutto se si prenotava con anticipo. Anche le altre località balneari stanno ottenendo effettivi positivi, grazie alla ricaduta del concerto di Jovanotti, che non è circoscritta al nostro ambito».
«Ci attendiamo un ritorno economico importante - ammette il presidente della società Lisagest Manuel Rodeano -. Grazie ai concerti si è innescato un meccanismo virtuoso. Gli artisti si parlano tra di loro, sanno che qua possono lavorare al meglio e nello stesso tempo mantenere un ottimo standard di privacy, quindi in tanti ci pensano a una tappa dei loro tour o addirittura alle date zero, come sta già avvenendo. Ristoranti, bar, pub, discoteche e locali vari stanno lavorando a pieno regime, direi al massimo. Quasi tutti restano aperti durante la notte, c’è chi ha tavoli prenotati per l’alba.
La logistica sta tenendo, è opportuno che le auto vengano lasciate il più lontano possibile dal centro, poi ci sono le navette che fanno la spola. O meglio ancora si può fare una passeggiata. Sui grandi eventi, comunque, dobbiamo e possiamo investire per il futuro». «Abbiamo già un consistente numero di prenotazioni per la seconda data di Jovanotti il 28 agosto - spiega Giorgio Ardito, numero uno di Lignano Pineta - e questo ci conforta. La città si è preparata al meglio, anche a Pineta i bar e i ristoranti sul lungomare resteranno aperti praticamente sempre, finchè ci sarà gente. Avere 50 mila persone in più del solito non è cosa da poco, qua gli alberghi sono da tutto esaurito».
La febbre social
«Il brand Lignano ormai è associato ai grandi concerti, la visibilità del centro balneare aumenta sui social in modo consistente proprio quando ci sono questi eventi». Lo spiega il ricercatore dell’Università di Udine Christian Micheloni, che sta studiando, con il team composto da Francesco Marangon e Laura Rizzi, l’impatto su Instagram del Jova party beach.
«I dati definitivi li avremo prossimamente - aggiunge l’esperto -, ma il traffico è elevato. Basti pensare che per Vasco Rossi abbiamo registrato 12 mila post in poche ore. Monitoriamo Instagram perchè è il social più “giovane”, il più gradito fino ai 40 anni. I millennials, addirittura, usano quasi esclusivamente Instagram, mentre Facebook non lo considerano più».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto